Smart Working: in arrivo i decreti attuativi

 Dello smart abbiamo già parlato in tante occasione non lesinando critiche alla gestione della modalità agile che ha sancito perdite salariali per tanti dipendenti costretti a rinunciare ai buoni mensa (come se stando a casa non mangiassimo) e ad alcuni istituti contrattuali riconosciuti a quanti operano in presenza.

Abbiamo anche ricordato che lo smart potrebbe essere il classico cavallo di Troia per la contrattazione sindacale con perdita di potere per le Rsu. E infine abbiamo anche evidenziato le nuove malattie professionali non ancora riconosciute ma prodotto di forme alinenanti di lavoro a casa.

Ora , visti i contagi in continuo aumento e la inerzia di tante amministrazioni pubbliche nella adozione dello smart,il Ministero corre ai ripari annunciando un decreto attuativo di prossima emanazione.

Aspettiamo di leggere le linee di indirizzo per l'attuazione del «Piano organizzativo del lavoro agile (POLA) che risulta tuttavia sconosciuto alla stragrande maggioranza delle amministrazioni pubbliche, saranno date linee guida e indicazioni per gestire il lavoro agile che a tutti gli effetti entrerà a pieno regime, in epoca pandemica e non. Poi ci saranno i tempi burocratici, ad esempio il dibattito parlamentare, la discussione nella Conferenza Stato Regioni e altro ancora.

Ci sembra comunque poca cosa il cosiddetto diritto alla disconnessione quando il lavoro agile viene concepito come una sorta di lavoro a progetto, stando ai contenuti della legge attuale, che prevede tempi e modalità lavorative all'insegna della flessibilità.

Di sicuro i prossimi contratti nazionali dovranno disciplinare lo smart, regolamentare la reperibilità e la contattabilità dei dipendenti, prevedere una valutazione aggiornata e anche procedimenti disciplinare in caso di inadempienza ad obblighi contrattuali ancora da definire. Noi siamo certi che gli obblighi dei dipendenti della Pa siano decisamente maggiori dei loro diritti, l'aspetto condizionante del lavoro da remoto si materializza in tante forme e il diritto alla disconnessione sarà del tutto inadeguato a garantire tutele reali per la forza lavoro

Sarà quindi il caso di aprire un confronto serrato sul lavoro nella Pa, sulla performance, sui sistemi di controllo dei dipendenti e riaffermare con forza non solo una critica alle modalità lavorative alienanti ma anche a un sistema che fa perdere soldi con trattamenti salariali diseguali.

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