Ente parco: silenzio su un piano di ristrutturazione che potrebbe mettere a rischio l'eco sistema?

 Sono trascorsi una decina di giorni dalla nostra denuncia sulla volontà dell'ente parco di porre fine al servizio di vigilanza. Avevamo anche scritto un comunicato (https://delegati-lavoratori-indipendenti-pisa.blogspot.com/2020/10/allente-parco-vogliono-eliminare-le.html) ignorato da buona parte dei media e perfino dalle associazioni ambientaliste che qualcosa dovrebbero pur dire .

Abbiamo letto la Relazione sul Nuovo Modello organizzativo di cui vorrebbe dotarsi l'Ente Parco, una relazione per altro redatta con l'apporto  un ufficio legale (sarebbe opportuno sapere i costi di questa consulenza) , relazione presentata al consiglio direttivo dell'Ente stesso.

A noi sembra evidente che non si voglia focalizzare l'attenzione su alcuni aspetti dirimenti per un parco .

Vediamone alcuni 

- senza una vigilanza il Parco è a rischio e con esso le specie animali e vegetali . Non puo' esserci valorizzazione del territorio se non preservandolo da assalti di bracconieri, speculatori e da chi ritiene questa area verde un ostacolo agli affari. E' il vecchio e sempre attuale scontro le ragioni del mercato e la salvaguardia del territorio. Il Parco per com'è potrebbe essere piu' accogliente rispetto a scolaresche, università e a un turismo non di massa visto per salvaguardarne l'habitat. Possiamo quindi lavorare alla tutela del parco salvaguardandone la sorveglianza e le specie ambientali e vegetali, il cosiddetto eco sistema,  che secondo noi senza guardie sarebbero a rischio.

- In Italia esiste un dibattito sul futuro dei parchi, un argomento sul quale la poltica dovrebbe non delegare ai cosiddetti tecnici, e da piu' parti arrivano denunce su cambiamenti finalizzati a privilegiare gli affari rispetto alla tutela dell'eco sistema. Di questo siamo tutti consapevoli? Oppure vogliamo far apparire i fautori della salvaguardia ambientali come stupidi e astratti proibizionisti? Questa visione semplicistica da sempre è funzionale allo stravolgimento dell'ambiente

- Ci sono poi analisi sulla stuttura organizzativa del Parco che lasciano basiti , le politiche occupazionali intraprese nel corso degli anni sono state del tutto inadeguate quanto alla ricerca di personale con specifiche competenze, l'Ente Parco presenta attivi e ricavi tali da indurre a un potenziamento delle attività che stride con l'idea di porre fine alla sorveglianza. potenziando al contempo numerosi ruoli e funzioni ad oggi invece carenti (addetti all'area della conservazione e la parte tecnica legata alla tutela delle specie animali e vegetali)

- di sicuro deve intervenire la Regione Toscana, ad oggi silente, consentendo un piano di assunzioni adeguato alle reali necessità ma non prima di avere discusso, coinvolgendo i lavoratori e i cittadini, del modello organizzativo e gestionale dell'Ente.

- Non si tratta quindi di cancellare la caratteristica di vigilanza propria dell'Ente ma di potenziare la dotazione organica con altre figure indispensabili a iniziare dai ruoli piu' esecutivi\operativi di cui un Parco ha dcisamente bisogno

Inutile ripetere che un nuovo assetto organizzativo parte da idee e prospetive ben definite, da parte nostra la richiesta di aprire un confronto reale sul presente e sul futuro dell'Ente parco salvaguardando non il business ma l'eco sistema

 a cura del Sindacato di Base Cub Pisa

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