Al voto per le Rsu (fino a quando ci saranno) per riscoprire la partecipazione nel conflitto
Al voto per le Rsu (fino a quando ci saranno) per riscoprire la partecipazione nel conflitto
Le elezioni Rsu nella Pubblica amministrazione rappresentano una occasione importante anche se da troppo tempo non si risponde alla domanda dirimente ; serve una rappresentanza dei lavoratori e delle lavoratrici in assenza di un effettivo potere contrattuale?
Da anni ruolo e funzioni delle Rappresentanze sindacali unitarie sono ben poco chiari, le materie oggetto di contrattazione della PA sono ridotte ai minimi termini e riguardano ormai in prevalenza la composizione del fondo della produttività sul quale per altro gravano istituti e indennità contrattuali il cui ammontare determina la sostanziale contrazione della produttività che nel pubblico equivale alla 14ma mensilità e viene inficiata in alcuni casi dai processi della performance (la valutazione dei dirigenti)
Se una RSU deve operare in termini prevalentemente ragionieristici senza mai entrare nel merito della organizzazione del lavoro il suo effettivo peso sarà assai ridotto.
Se invece una Rsu avesse un potere contrattuale maggiore e piena autonomia dalle sigle firmatarie dei contratti anche la forza lavoro potrebbe attivamente partecipare ai processi decisionali.
Per anni, scientemente, sindacati firmatari dei contratti e Aran hanno ridotto le materie da contrattare a favore di istituti come la informazione e il confronto dentro cui le possibilità di incidere sulle decisioni della controparte sono ridotte all'osso se non perfino inesistenti.
In questi anni oltre a colpire e ridurre il potere di acquisto hanno abbattuto quello contrattuale, lo stesso ruolo del Rappresentante dei lavoratori alla sicurezza è risucchiato nella filiera aziendale per impedire ogni elemento di conflittualità su tematiche rilevanti come la nostra salute e sicurezza. Ma senza entrare nel merito della organizzazione del lavoro difficilmente Rls e Rsu avranno un ruolo efficace nella contrattazione.
Le Rsu sono state pensate come terminali dei sindacati firmatari di contratto e per questo sono partite con un deficit di democrazia, nel tempo sono divenuti in alcuni casi un corpo estraneo alla forza lavoro specie laddove non ci sono rappresentanze del sindacato di base che portano nelle assemblee decisioni dirimenti e non intendono avvalersi di una delega in bianco che è l'esatto contrario della democrazia (almeno per come noi la concepiamo)
Enti paritetici pensati per ridurre le prerogative della Rsu, presenza di sindacati firmatari di contratto ai tavoli di trattativa su posizioni arrendevoli e di mero appiattimento su contratti con sempre meno tutele e diritti
In queste elezioni Rsu abbiamo letto i classici volantini nei quali si guardava ben poco alla sostanza del problema (aumenti contrattuali allineati con il costo della vita, potere contrattuale effettivo, accrescimento del salario di base e non solo di quello accessorio, critica al meccanismo della performance, contrapposizione al blocco del buono pasto a soli 7 euro o al turn over al 75% per molti comparti) Un silenzio preoccupante invece sulle disparità di trattamento tra lavoratori e lavoratrici della PA e talvolta nello stesso comparto, frutto di decisioni concertative assunte per troppi anni.
E allora, invece della solita fiera della vanità, almeno noi noi ci siamo ben guardati dal fare promesse elettorali che per altro si dissolveranno in pochi giorni scontrandosi con contratti nazionali siglati su posizioni lontane dalle piattaforme rivendicative presentate in qualche sporadica assemblea.
E che dire della scuola quotidianamente investita dalla campagna nazionalista che sta portando alla riscrittura di programmi e linee guida? E dei tanti precari che attendono la stabilizzazione? E davanti alla bistrattata sanità pubblica, alla carenza di personale, ai tetti di spesa in materia di personale, alle sirene della privatizzazione cosa intende fare il sindacato?
Urge ricostruire una opposizione seria nei luoghi di lavoro e rilanciare il protagonismo dentro e fuori le Rsu, non limitarsi al ruolo passivo del delegato che dovrebbe rispondere sempre e solo alla forza lavoro e non alle segreterie provinciali dei sindacati.
Per questo abbiamo presentato liste Cub auspicando una inversione di tendenza, per porre fine all'arrendevolezza della forza lavoro, alla sua mera subalternità rispetto ai poteri datoriali e Governativi
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