Le risorse nella scuola delle differenze.
Le risorse nella scuola delle differenze.
Le
circolari ministeriali un tempo in materia interculturale auspicavano la
risoluzione costruttiva di una società multiculturale
di Laura Tussi
In una società interetnica e multiculturale, il diritto di cittadinanza assume il
significato del rispetto nei confronti di ogni individuo, in relazione ai suoi
diritti fondamentali, per cui educare alla cittadinanza in chiave
interculturale significa favorire l'acquisizione delle competenze necessarie a
partecipare attivamente alla vita democratica della società e
rafforzare la coesione sociale, in una prospettiva di moltiplicazione delle
appartenenze.
Ogni istituzione scolastica è
chiamata a progettare ambiti e laboratori di convivenza democratica, dove si
apprenda a convivere in modo costruttivo con le differenze, sperimentando
concretamente la cittadinanza planetaria e universale, tramite i dispositivi
dell'intercultura, ossia la decostruzione dei pregiudizi, la
valorizzazione e la comprensione delle diversità, nella considerazione che
l'altro è sempre un soggetto, un individuo e soprattutto una persona, fino al
riconoscimento della necessità di imparare a valorizzare le differenze per
consentire un'interazione profonda tra le culture.
Le aule scolastiche dimostrano una compresenza di alunni di cittadinanza,
cultura e lingua differenti, in un contesto multiculturale e plurilinguistico,
nel racconto di storie, nella ricerca di soluzioni, nella sperimentazione di
progetti e risorse per risolvere le difficoltà, dove gli insegnanti si
dimostrano confusi e appassionati, oscillanti tra una percezione problematica e
negativa del fenomeno multiculturale e una percezione positiva che attiva la
volontà di apprendere, cercare nuove soluzioni e adattare e modificare
competenze, adeguandole alle esigenze della società contemporanea, nella
didattica e nell'organizzazione della scuola stessa.
Le singole scuole, gli uffici scolastici provinciali e regionali, il
ministero della pubblica istruzione hanno promosso un atteggiamento riflessivo
e propositivo in merito a un tema molto rilevante della contemporaneità: la
costruzione della città interculturale.
Per promuovere il cambiamento risulta necessario che
nella scuola si motivino e si attivino tutti i protagonisti e che ciascun
interlocutore ascolti le esigenze, le speranze e le paure degli altri.
Le circolari ministeriali un tempo in materia
interculturale auspicavano la risoluzione costruttiva di una società
multiculturale aperta alla cittadinanza planetaria e altermondialista, dove, a
partire dall'istituzione scolastica, si prospettino forme di educazione civica
alla Costituzione e alla cittadinanza contemporanea e interculturale, per cui
la società stessa si predisponga come costruttivo laboratorio di democrazia,
per far assimilare alle persone il valore dell'eticità interrelazionale.
La classe multiculturale presenta varie problematiche legate
all'interazione e all'integrazione dei ragazzi stranieri, che appartengono a
differenti realtà sociali ed etniche, dove l'interrelazione positiva e
propositiva deve costituire il valore fondamentale e l'obiettivo prioritario
per gli insegnanti, che si trovano in situazioni complicate e di disagio
relazionale per le difficoltà comunicative tra le varie diversità coesistenti.
Un approccio pedagogico valido, applicato a livello di ricerca universitaria e
adottato in molteplici ambiti educativi, consiste appunto nella metodologia
autobiografica e nella raccolta di narrazioni e storie di vita di ragazzi e
insegnanti coinvolti, chiamati a porre in discussione le proprie certezze, i
propri assunti, le personali opinioni, nel continuo confronto con l'altro, con
l'allievo, il bambino, il ragazzo, in costante dialogo interattivo ed
interpretativo delle vicende narrate dalle storie di vita difficili, dove il
qui ed ora della contemporaneità e del nuovo contesto ospitante divengono
ostici da assimilare e da interiorizzare.
L'insegnante è coinvolto in un'interpretazione
costante delle narrazioni, dei racconti, delle storie di vita, dentro cui
anch'egli è chiamato a mettersi in discussione, maturando e superando varie
forme di insicurezza, di disagio e di spaesamento emotivo.
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