No al cinismo del potere - Adesioni contro la visita di Milei NON SONO BENVENUTI: RIPUDIO ALLA VISITA DI JAVIER MILEI E DEL SUO GOVERNO AL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO
No al cinismo del potere - Adesioni contro la visita di Milei
NON SONO BENVENUTI: RIPUDIO ALLA VISITA DI JAVIER MILEI E DEL SUO GOVERNO AL FUNERALE DI PAPA FRANCESCO
Come Assemblea Italia "Argentina No se Vende", con la nostra identità migrante, transfemminista, latinoamericana e antifascista, manifestiamo il nostro più profondo rifiuto alla visita di Javier Milei e del suo governo al funerale di Papa Francesco. Questa presenza non solo è offensiva per la sua nota storia di insulti nei confronti del proprio Pontefice, ma costituisce un atto di cinismo politico che pretende manipolare l'emozione collettiva e lavarsi la faccia in uno degli scenari più sensibili della storia recente.
La politica di odio e di tagli al sociale di Milei, il negazionismo e la violenza istituzionale non possono conciliarsi con il messaggio di pace, dialogo e cura per i più vulnerabili che il Papa ha promosso dalla sua posizione. Invece di onorare le sue parole, le calpesta con ogni taglio, con ogni privatizzazione, con ogni dichiarazione negazionista, con ogni tentativo di disumanizzare coloro che migrano, lavorano, combattono.
Questo ripudio acquista inoltre una risonanza speciale nel contesto italiano, dato che questo venerdí 25 aprile, si commemorano gli 80 anni della liberazione dal nazifascismo e la fine della guerra. Da parte sua, la premier italiana Meloni è tra le prime mandatarie a puntare al riarmo bellico, a negare il genocidio palestinese e a consentire nei cpr trattamenti assimilabili alla tortura verso i migranti negando loro il rispetto dei diritti umani fondamentali, azioni gravissime in sé e assolutamente contrarie a quanto ha predicato Papa Francesco fino all'ultimo giorno. Si vanta però di quella che fu la sua relazione straordinaria con il Pontefice e ha decretato cinque giorni di lutto nazionale, chiedendo "sobrietà" nelle manifestazioni del 25 aprile e pretendendo così silenziare o minimizzare questa giornata storica sotto la scusa del lutto nazionale. Un altro tentativo della strategia globale dell'estrema destra di svuotare di contenuto delle nostre date di lotta e di appropriarsi dei nostri simboli. Nel frattempo, Milei si aggira per Roma legittimato da un'alleanza ideologica che disprezza la memoria antifascista e i valori della resistenza. Ci rifiutiamo di accettare questa operazione. La lotta per la giustizia, per la libertà, per la democrazia, non si negozia. Non si sospende per un funerale, non si nasconde dietro il lutto.
Noi continueremo a scendere in strada. La memoria si onora nell'azione e il ripudio è anche una forma di lutto. Non siamo disposte a rimanere zitte mentre si cerca di riscrivere la storia dal potere, mentre si profanano i valori di chi ci ha dato speranza.
Invitiamo gruppi, organizzazioni per i diritti umani, associazioni sociali e culturali così come ogni persona che si sente interpellata da queste parole ad aggiungere la sua adesione a questo rifiuto commentando questo post o completando il google form che è nella bio. Perché la memoria non si negozia.
Javier Milei non è benvenuto.
La sua presenza a Roma non ci rappresenta. E non la lasceremo passare come se niente fosse.
Che il silenzio non sia un'altra forma di complicità. Che il lutto non annulli la lotta.
Per un'Italia e un mondo antifascista, sempre.
#fuori milei
#viva la liberazione
#orgoglio antifascista
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