In un mese 14 proposte per la Difesa equivalenti a oltre 5 miliardi di euro


Non passa giorno in cui i contrasti interni al Governo Meloni non producano paginate intere sulla stampa locale, anticipazioni della Manovra di bilancio (ad oggi non esiste ancora un testo definitivo da portare al voto del Parlamento) tra conferme e smentite che palesano tensioni nella Maggioranza e un clima di incertezze nel paese. I nodi stanno venendo al pettine prima o poi.



Di certo c'è solo il riarmo che va avanti imperterrito come l'utilizzo a fini militari delle infrastrutture fino al clima intimidatorio nelle scuole tra dinieghi, invio di ispettori e richiami ai docenti "per Gaza".

Il Ministero della Difesa intanto propone 14 nuovi programmi di riarmo per la Difesa e una volta approvata la Legge di Bilancio potrebbe anche arrivare lo snellimento di tutte le procedure sempre in nome dei soliti principi di Segretezza, Urgenza e Sicurezza nazionale. 


Le Commissioni Bilancio e Difesa di Camera e Senato hanno ricevuto tutti i programmi di riarmo e relativi capitoli di spesa, riguardano tutte le forze armate e sono destinate a superare, per la difesa, la cifra di 60 miliardi di euro. 


A beneficiare del Riarmo le imprese belliche, le aziende che operano nelle tecnologie di ultima generazione e con carattere duale, imprese italiane, europee e Usa.


E poi nuove basi militari, potenziamento delle esistenti, semplificazione amministrativa e minori oneri burocratici perchè tutto ciò che serve al militare abbia una corsia preferenziale e realizzazione sicura


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