1666 LETTERE DI LICENZIAMENTO. VI SEMBRAN POCHE? A NOI NO

Almaviva Contact, sede di Roma, arrivano 1.666 dipendenti con la chiusura della sede.

L’incontro sindacale di ieri ha dimostrato che non esiste margine di trattativa nonostante il tentativo di aderire all'accordo e prolungare l'agonia. Come sappiamo la rsu di Napoli ha ceduto fin dall'inizio ad un accordo capestro mentre quella di Roma, dove ci sono delegati del sindacalismo di base ha detto no

Se la sede di Roma chiude è quindi colpa del 40% dei lavoratori che ha detto No alla intesa?

I fatti non stanno come ce li hanno raccontati, del resto solo pochi mesi fa il Governo continuava a dire, con i vertici di Almaviva, che nessun posto di lavoro era a rischio e chi lo diceva era in malafede per sobillare i lavoratori

Bugie costruite ad arte da Governo e sindacati confederali, nelle settimane scorse un accordo costruito per lo piu' sui tagli del "costo del lavoro", meno salario, cancellazione degli scatti di anzianità, maggiore e asfissiante controllo individuale.
Del resto una sentenza recente della Cassazione ha ammesso che i licenziamenti sono ammessi per accrescere i profitti, nelle telecomunicazioni i padroni sono arrivati ancora prima alle stesse conclusioni

Il tentativo di aderire all'accordo della sede di Roma non sono serviti, gli atti di sottomissione sono inutili quando i padroni hanno già deciso di chiudere una sede e di mandare a casa i suoi 1666 dipendenti

I vizi procedurali addotti al tavolo di ieri dalla azienda sono in realtà funzionali a salvaguardare la decisione assunta dei licenziamenti, non sono serviti i 3 sindacati generali di cgil cisl uil che invocavano lo stato perché convincesse la azienda a dare alcuni mesi di cassa integrazione, prolungasse insomma l'agonia rinviando i licenziamenti di pochi mesi, un po' come accaduto a una azienda metalmeccanica della provincia di Pisa, la Ristori che ha inviato quasi 50 lettere di licenziamento alla vigilia di Natale

Non è servita quindi la passività dei sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, la Rsu della sede romana non ha accettato i diktat aziendali , al contrario di quella napoletana, e cosi' hanno deciso di punire con il licenziamento i lavoratori indisponibili a subire il ricatto.

La sorte della sede romana era segnata dalla volontà padronale contro la quale manca ad oggi una mobilitazione degna di questo nome, un conflitto generalizzato nelle telecomunicazioni. Da qui bisogna ripartire

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