Una nuova legge di stabilità contro gli enti locali. Ultimo regalo di Renzi

L’ennesima legge di stabilità contro le autonomie locali Per anni ci hanno raccontato che il pozzo di san Patrizio della spesa pubblica era rappresentato dalle Province, inutili enti dalla cui soppressione avremmo tutti beneficiato Peccato poi che Anci ed Upi abbiamo dimostrato, pur tardivamente, che le Province  costavano meno dell’1% della spesa complessiva per la Pubblica amministrazione, peccato accorgersi che la manutenzione delle strade, dei plessi scolastici, dell’ambiente sono rimasti in un limbo fatto di disservizi. Peccato scoprire che questa denigrazione, al pari della esaltazione della Legge Del Rio che ha sancito il blocco delle assunzioni nel pubblico impiego, era funzionale alle riforme costituzionale e del tutto inutile ai fini di ridurre la spesa e di erogare migliori servizi, anzi siamo andati nella direzione opposta Anche quest’anno la legge di Bilancio  presenta solo elementi negativi per le autonomie locali, non rimuove i blocchi del turn over, non destina fondi alla stabilizzazione dei precari Le normative sul pareggio di bilancio sono ancora piu’ stringenti, si riducono i fondi destinati ai Comuni, un rebus la quantificazione delle risorse destinate alla contrattazione collettiva nazionale per i dipendenti pubblici, maggiori vincoli nelle convenzioni Consip Se lo scorso anno si sono posti limiti al parziale e inadeguato sblocco del turn over (solo una assunzione ogni 4 pensionamenti nonostante gli impegni fossero ben altri), quest’anno  si conferma la maggiorazione TASI introdotta nell’anno 2016 e necessaria per sopperire alla spesa , tanto per dirne due, alla illuminazione e alla manutenzione stradale. Piuttosto i comuni potranno ridefinire il piano finanziario pluriennale e quello triennale di copertura del disavanzo, se vorranno soldi dovranno rinegoziare i mutui indebitandosi ulteriormente e entro il 28 Febbraio approvare il bilancio preventivo 2017 I Comuni se vorranno investire nelle opere di urbanizzazione e di manutenzione o risanamento edilizio dovranno fare piu’ sanzioni per violazioni edilizie, peccato che gli uffici preposti a tali compiti abbiano ben poco personale adibito a questi compiti  Dove sono finiti i fondi per gli interventi antisismici ? Nel dimenticatoio. Gli enti locali cosi’ saranno alle prese con il pareggio di bilancio, dovranno non spendere anche per opere essenziali come quelle relative alla manutenzione del territorio e alla salvaguardia dell’ambiente. I Comuni saranno alle prese con i problemi di sempre, questo è l’ultimo regalo dell’Anci e del Governo Renzi . Ma vediamo alle normative riguardanti il Pubblico impiego , in attesa del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri con cui stabiliranno le cifre reali destinate ai nuovi contratti Senza lo sblocco delle assunzioni suona come una beffa la proroga delle graduatorie concorsuali. Resta infine l’incremento del Fondo per la lotta alla povertà ed alla esclusione sociale, i cosiddetti bonus per la iscrizione dei figli agli asili nido (servizi a domanda individuale e quindi con una quota ragguardevole dei costi a carico delle famiglie e non parte di quel sistema educativo pubblico in progressivo smantellamento) Rispetto agli impegni assunti ci sembra che la montagna della legge di bilancio abbia partorito un topolino, le stesse richieste dei Sindaci (turn over dal 25 al 75% rispetto ai pensionamenti, incremento dei fondi destinati alle città metropolitane, slittamento del termine entro cui presentare i bilanci) sono state respinte. Non ci meraviglierebbe che i sindaci del Si’ uscissero con la solita nota di stampa per dire che le loro richieste sono state accolte dando , come ogni anno, l’assenso a una manovra economica che ha trasformato una legge ragionieristica in strumento di tagli che si ripercuotono negativamente sui territori, sui cittadini e sui lavoratori della Pa

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