Politica, affari, business e corruzioni all'ombra delle città



Sono ormai archiviati da tempo studi e analisi sui modelli di sviluppo delle città, sarebbero utili fonti di ricerca e studio ma non suscitano alcun interesse.

Lo sviluppo di un territorio dovrebbe essere oggetto di studio di piu' competenze, dall'urbanista al geologo, dall'operatore sociale a quello culturale, dall'architetto all'ingegnere senza mai dimenticare il corpo vivo che anima i territori; i cittadini e le cittadine.

Sicuramente abbiamo dimenticato figure importanti, un territorio dovrebbe essere curato e gestito nei minimi particolari.

Una recente richiesta ha analizzato il rapporto tra affari e politica per costruire una mappa aggiornata dei fenomeni corruttivi

http://www.resricerche.it/media/allegati/res%20sintesi%202016.pdf

L'analisi si concentra sulla componente politica della corruzione, parte da Tangentopoli per arrivare ai nostri giorni studiando le evoluzioni dei fenomeni corruttivi che crescono nell'ultimo decennio e arrivano a livelli record, decisamente superiori a 20\25 anni fa.

Ci era stato raccontato che con le riforme costituzionali, e prima con la elezione diretta dei sindaci e un sistema che avrebbe blindato le maggioranze negli enti locali, avremmo costruito una diga per arrestare i fenomeni corruttivi, ora si scopre che l'accentramento dei poteri nelle mani di pochi ha accresciuto il fenomeno e non lo ha ridotto, sono magari cambiati i soggetti interessati ma pur sempre all'ombra dei poteri locali e del sistema degli appalti

Se il 62% dei reati è registrato al Sud, il resto d'Italia vede velocemente crescere i reati e i fenomeni corruttivi in particolare in Lombardia, nel Lazio e in Piemonte (seguito a ruota dalla Toscana)

Il finanziamento illecito ai partiti è quasi scomparso, del resto rispetto ai primi anni novanta il peso specifico dei partiti nella politica si è ridotto decisamente a favore di circoli, lobby, fondazioni e associazioni che sovente svolgono lo stesso ruolo che un tempo spettava allo strumento partitico.
 Esistono correnti di grandi e piccoli partiti che hanno un giro di finanziamento rilevante che consente loro di costruire una rete di relazioni ed amicizie che le strutture partitiche di appartenenza non riescono piu' ad avere

Ci sono casi di singoli consiglieri regionali o parlamentari che spendono per la loro campagna elettorale cifre ragguardevoli coperte da sovvenzioni e finanziamenti, dall'aiuto generoso di imprenditori e soggetti vari. Inutile ricordare che gli aiuti generosi non sono mai stati disinteressati e filantropici soprattutto quando in ballo ci sono decisioni politiche importanti che smuovono ragguardevoli affari

Le nuove reti della corruzione politica non si servono piu' delle sole tangenti ma mirano a pilotare affari, a favorire gli affidamenti diretti, agli spezzatini degli appalti tanto dispendiosi per le casse pubbliche quanto appetibili per i voraci interessi privati

Edilizia pubblica e privata, sanità, smaltimento di rifiuti, appalti legati a beni e servizi sono gli ambiti privilegiati dove si muovono corruzioni e interessi, la corruzione locale ha preso il posto di quella nazionale

i politici  corruttori sono spesso ex consulenti o dipendenti pubblici, liberi professionisti o imprenditori e non ce ne vogliano le categorie interessate

La ricerca è ricca di dati che potranno essere letti e analizzati, a noi interessa focalizzare l'attenzione su alcuni particolari

- nel corso del tempo ai partiti si sono sostituiti lobby e fondazioni. Allo stesso tempo alla corruzione dei partiti è subentrata la corruzione di reti politico affaristiche
- le grandi e piccole opere hanno alimentato il sistema di corruzione oltre a determinare fenomeni quali devastazione ambientale (sarebbe bene ricordare le conseguenze sul territorio della tav in val Susa e in Toscana) che hanno provato anche danni alla nostra salute come dimostrato dall'aumento dei tumori(soprattutto in rapporto all'incenerimento dei rifiuti altro grande business a cui lo Sblocca Italia del governo Renzi ha sicuramente dato impulso)
- attorno alle città si muovono interessi che nulla hanno a che vedere con la costruzione di modelli abitativi congeniali all'uomo e all'ambiente. Parliamo piuttosto degli appetiti crescenti attorno ai beni e servizi pubblici, alla gestione profit di università, teatri, servizi, musei e cultura, parliamo del recupero di aree pensato non per restituire dignità ai territori in antitesi all'incuria e al degrado, parliamo di opere pensate solo in funzione della costruzione di un business, per cui si possono recuperare aree e beni storici guardando soprattutto alla loro reddittività. Capitali da mettere a reddito diventano gli investimenti pubblici e attorno a loro si muovono gli squali affaristici , le pressioni per costruire gare e appalti che rispondano a requisiti profit

Si è quindi trasformata ed evoluta la corruzione, le riabilitazioni urbanistiche i recuperi di aree per i centri commerciali, i grandi eventi o gli stadi\palazzetti di proprietà delle squadre sono alcuni degli episodi attorno ai quali si muovono fenomeni corruttivi senza dimenticare gli affidamenti diretti di gare pubbliche e gli spezzatini di gare per restare al di sotto di una certa soglia.

Una corruzione che spesso si muove nell'alveo della legalità e con la quale bisogna fare i conti per restituire al bene comune una sua valenza effettiva che con il sacco delle città e la proliferazione degli appalti non ha niente a che spartire

In un paese dove si legge poco o nulla e dove gli abbandoni scolastici risultano in aumento si fa strada la politica degli eventi , la cultura si trasforma in business e intrattenimento e la fuga di tanti cervelli all'estero diventa un non problema

Meditiamo quindi in questo fine 2016, per quanto ci crediamo assolti siamo lo stesso coinvolti (parafrasando De Andre')

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