Bilderberg: l'incontro annuale

 Senza complottismi possiamo dire che alcuni gruppi di potere esercitano una influenza sull'economie e sui governi nazionali, i loro incontri segnano talvolta svolte epocali.

Apprendiamo dalla stampa della riunione annuale del Bildeberg sul quale Domenico Moro scrisse anni fa, anno 2014,un bel libro, è disponibile un approfondimento di una tv I SEGRETI DEL GRUPPO BILDERBERG - Giovanni Fasanella, Giorgio Bombassei (byoblu.com)

la notizia dell'incontro

68° Bilderberg Meeting che si terrà dal 2 al 5 giugno 2022 a Washington, D.C., USA - Comunicato Stampa - ANSA.it

Di cosa parlerà quest' anno l'elite mondiale dopo due anni di sospensione pandemica? Trattasi di una Fondazione attorno alla quale si agita un alone di segretezza, il confronto avviene a porte chiuse e i soli giornalisti invitati sono quelli ai quali sarà assegnato il compito di indirizzare la pubblica opinione verso alcuni temi, il gotha della informazione per capirci. La segretezza, o la discrezione, è nel Dna della Fondazione fin dalla sua nascita a metà degli anni cinquanta del secolo scorso.

Tra i presenti non stupisca ritrovare politici e ambasciatori, giornalisti accreditati a sinistra, economisti che poi ascolteremo ogni giorno in tv a fornirci ricette sull'economia nazionale, diplomatici, banchieri, esponenti dei servizi, militari alla occorrenza riciclati dentro i consigli di amministrazione delle principali industrie di armi.

I contenuti dell'incontro non sono divulgati per accordo, Bilderberg nasce per iniziativa di un miliardario americano in tempi di guerra fredda ma poi, dopo il 1989,  resta una occasione nella quale si parla delle sorti del mondo, nel 2012 alcuni ministri del Governo Monti vi parteciparono senza rendere conto al Parlamento. 

I membri della Fondazione di riuniscono due volte l'anno, una in numeri ridotti, l'attività svolta non è sporadica, è importante riflettere sulla presenza alle conferenze di uomini e donne che poi nell'arco di pochi anni troveremo a capo di gruppi economici, giornali, riviste, tv.

Non è casuale che dal 1980 ad oggi ritroviamo presenti numerosi futuri presidenti del Consiglio italiano, da Prodi a  Monti fino a Draghi. 

Casualità? Lasciamo ai posteri l'ardua sentenza, certo che dentro questa Fondazione si creano correnti di pensiero destinate ad influenzare le scelte dei Governi e della informazione.




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