Extraprofitti : qualche osservazione

 La tassa sugli extraprofitti delle banche annovera tra i suoi detrattori intellettuali, economisti e anche politici di centro sinistra. 

La domanda sorge spontanea: non doveva essere la destra a difendere le banche e il grande capitale e la sinistra ad avversarlo in nome di eque ridistribuzioni sociali delle ricchezze?



Ovviamente la risposta non è semplice, il centro sinistra da tempo è non solo il guardiano dei conti europei e dei patti di stabilità della Bce ma anche la forza politica maggiormente sensibile alle ragioni del grande capitale, finanziario e non.

Ma se poi guardiamo alla reale entità di questa tassa e l'obiettivo di fondo che lo sorregge (ad esempio potremmo proporre che i soli sconti fiscali siano accordati ai salari della forza lavoro e si impegnino  parte delle risorse per le bonifiche dei territori inquinati) si capisce che perfino rispetto all'originario disegno è stata fatta una marcia indietro per non scontentare Banche e grande finanza e alla fine il ricavato, per coprire la riduzione dell'Irpef, sarà ben poca cosa. E di tassare parte dei profitti accumulati dalle industrie di armi, soprattutto in tempi di guerra, non si vuole parlare....

L’imposta straordinaria sarà pari al 40 per cento e si applicherà al maggior valore tra margine di interesse relativo all’esercizio 2022 che eccede per almeno il 5 per cento il margine di interesse nell’esercizio 2021 e l’ammontare dello stesso valore relativo all’esercizio 2023 che eccede per almeno il 10 per cento il margine di interesse nell’esercizio 2021.

Decreto Omnibus, nuova tassa sulle banche: come funziona il prelievo sugli extraprofitti (informazionefiscale.it)

“Un’aliquota massima dello 0,1% del totale delle attività” visti i profitti degli ultimi anni si riduce a una autentica miseria, eppure non mancano da sinistra i critici per questioni di metodo e di merito.  Come avvenuto con la legislazione in materia di lavoro la vera anima padronale del centro sinistra alla fine esce sempre fuori.

L’imposta si applicherà ai margini di interesse netti eccessivi (la differenza tra gli interessi ricevuti e quelli pagati) realizzati dalle banche nel 2022 e nel 2023. Ad essere tassato al 40% sarà quindi il margine che supera del 5% quello del 2022 nel 2023 e quello che supera del 10% quello del 2021 nel 2022. Il tutto entro il limite dello 0,1% degli attivi bancari.

Sintetizzando, è successo che la BCE ha aumentato i tassi di interesse sui soldi che presta alle altre banche per arginare l’inflazione e di conseguenza le banche hanno aumentato i tassi di interesse sui soldi che prestano, sui mutui a tasso variabile e sui nuovi mutui, ma non hanno alzato altrettanto i tassi di interesse che corrispondono ai propri clienti per i soldi nei conti corrente o i depositi. L’aumento di questo scarto – il margine di interesse – ha prodotto gli “extraprofitti”.

Contrordine camerati! In 24 ore si sgonfia la tassa di Meloni sui profitti delle banche – Sinistra Anticapitalista



La sostanza del problema è analizzata dal passo sopra riportato, ci sarà chi discute della attuale fase di restrizione monetaria con una crescita assai tenute dei depositi bancari rispetto ad altri tassi di mercato ma la domanda dirimente è poi sempre la stessa: saranno reperiti i fondi necessari a ridurre le tasse e chi ne saranno i beneficiari con la prossima manovra di Bilancio? Saranno colpiti gli speculatori finanziari che hanno accumulato rendite stratosferiche in borsa? La seconda domanda ha già una risposta negativa, la prima troverà spazio con la prossima manovra di Bilancio e sui reali beneficiari dei tagli alle tasse avremo probabilmente sgradite sorprese.

Si apriranno allora scenari conflittuali tra Governo e Banche oppure troveranno modo e maniera di attenuare il provvedimento o di aggirarlo almeno in parte?

Sono quesiti importanti ai quali rispondere a breve perchè il provvedimento potrebbe subire ulteriori modifiche, infatti si applica solo alle banche italiane e non a quelle straniere (e questo è un limite rilevante) non crediamo, come letto da qualche parte, che dalla tassa sugli extraprofitti possa derivare un aumento del costo del denaro o del credito o la contrazione dello stesso dipendendo queste scelte direttamente dalla BCE.

Infine è bene denunciare anche una sorta di terrorismo psicologico atto a dipingere l'Italia come un paese poco ospitale per investitori (o speculatori?) stranieri (dove erano le anime candide del mercato quando sono stati svenduti pezzi importanti dell'industria italiana a gruppi stranieri che nell'arco di pochi anni hanno chiuso la produzione?) pensando che la mera concorrenza e i principi autoregolatori del mercato da soli siano capaci di correttivi, tesi arcaica e smentita dai fatti ma sempre verde per i neo liberisti di lungo corso.

Che poi queste tesi tipicamente capitaliste diventino gli argomenti forti della critica operata dal centro sinistra resta un vero paradosso.



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