Il futuro dei giovani? IN pensione a 74 anni e con 1000 euro al mese


Secondo l’analisi di EURES andremo in pensione in futuro a 74 anni di età per un assegno previdenziale di 1000 euro.

L'età pensionabile diventa sempre più alta con la scusa della discontinuità lavorativa, dei vuoti contributivi con basse retribuzioni, fatti due consti si scopre che l'assegno previdenziale potrebbe essere alla fine di poco superiore all'assegno sociale. 

Parliamo di uno studio condotto su lavoratori di età inferiore ai 35 anni, il calcolo è presto fatto ossia un'uscita dal lavoro a quasi 74 anni anni di età e una prensione netta inferiore ai 1100 euro al mese per i lavoratori subordinati, meno di 100 euro in più invece per le partite iva.

La proiezione fotografa scenari del domani con tanti \e che ritarderanno di anni l'uscita dal lavoro per non finire nella povertà assoluta in un mondo del lavoro dove le disuguaglianze sociale e di reddito saranno sempre maggiori.

Da qui l'ipotesi concreta che siano proprio le pensioni a subire in tempi medio brevi l'ennesima riforma visto che sempre Eurostat parla di una spesa previdenziale italiana eccessiva al cospetto di altri paesi UE. Il vero e solo problema è comunque rappresentato dai troppi posti precari e a tempo determinato, dalla discontinuità dei rapporti di lavoro e anche dal taglio del cuneo fiscale per le imprese che riducono il gettito nelle casse statali e alla fine impoveriranno l'Inps costringendo qualche Governo a intervenire pesantemente.



Il sistema previdenziale, quello fiscale e le dinamiche proprie del mondo del lavoro non possono essere trattate separatamente perchè strettamente correlate e i giovani italiani di oggi saranno pensionati con anni di ritardo rispetto a quanto accade in altri paesi Ue e molti di loro saranno letteralmente alla fame.

IL divario retributivo diventa  generazionale e di genere e la soluzione non potrà essere quella di togliere potere di acquisto agli attuali pensionati sperando di recuperarlo a favore delle generazioni future, questo trucchetto ha già prodotto risultati nefasti, la caduta dei salari e delle stesse pensioni alimentando disuguaglianze di vario genere anche se la soluzione prospettata da molti è quella di rafforzare ulteriormente la previdenza integrativa e i fondi pensioni di categoria che nel tempo si sono dimostrati una trappola per la forza lavoro e non uno strumento atto a recuperare potere di acquisto . 

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