La lotta contro i poveri

 In Toscana  ci sono oltre 42mila persone  che saranno private del reddito di cittadinanza, solo a Pisa pensiamo siano migliaia le famiglie interessate a questi tagli.



Cosa faranno allora quanti si troveranno privati del reddito di cittadinanza?

Domanda senza risposta, i sussidi e gli aiuti statali sono ormai ridotti al lumicino, aumenteranno i casi di morosità incolpevole con lo spettro degli sfratti oppure si rinuncerà a cure mediche mettendosi in fila alla Caritas per un pasto.  

Siamo davanti a una vera e propria guerra ai poveri perchè ad essere colpiti sono gli indigenti, quanti non sono in condizioni di essere utilizzabili perfino per qualche lavoro sottopagato non avendo le competenze necessarie o una condizione di salute indispensabile per farlo

Questa e non altra è la situazione sociale in cui si trovano decine di migliaia di uomini e donne, si trovano mille scappatoie per accordare aiuti alle imprese o per sovvenzionare giornali che poi ritroviamo attivi nella campagna contro il salario minimo e il reddito di cittadinanza


E bollati come fannulloni possiamo essere tutti\e, dai dipendenti pubblici (ricorderete le invettive di un vecchio ministro della PA) ai percettori di reddito di cittadinanza fino a quanti fanno la fila ai vecchi centri di collocamento senza mai trovare una offerta occupazionale dignitosa


Abbiamo intervistato Marco, 54 anni, per riportare la sua testimonianza


Come farai senza reddito?


Non ho ancora capito il mio futuro, nel caso della mia compagna è possibile che percepisca un assegno inferiore al passato, io invece no. Ho lavorato come facchino quasi 27 anni poi un tumore mi ha reso inabile anche se il punteggio  di invalidità è troppo basso per avere un assegno. Porto i volantini in giro, 30 euro al giorno ma anche 20 km a piedi, è il solo modo per avere un'entrata, in tutto sono circa 170 euro alla settimana quando va bene. 


Poi vado ad aiutare il sabato un commerciante e riesco a prendere della verdura per tutta la settimana, delle uova e dell'acqua, non tutte le settimane ma almeno una volta o due al mese possiamo mettere in tavola in pranzo e la cena con questa piccola entrata. Una vita da indigente, avevo rateizzato il debito con le case popolari ma ora non so se riusciro' a farlo da Settembre in poi. 


Mi hanno offerto un posto di lavoro a Livorno, anzi in provincia di Livorno, 4 ore al giorno per 20 ore settimanali. Impiegavo solo per spostarmi un'ora e 40 alla andata e altrettanto al ritorno, poi sono sorti i problemi di salute e ho dovuto rinunciare, mi alzavo alle sei per ritornare  alle 1430, il tutto  con mezzi pubblici carenti e per meno di 600 euro al mese dai quali togliere le spese del treno e del bus. Fatti due conti restavano piu' o meno 400 euro , forse anche meno, ero cosi' stanco da restare a letto nel pomeriggio alzandomi solo per preparare la cena alla compagna e a suo figlio di 17 anni.  


Se avessi avuto salute sicuramente mi sarei tenuto stretto quell'impiego ma la salute non c'è da tempo. Non chiedo l'impossibile, sarebbe stato sufficiente avere lo stesso lavoro nelle vicinanze o nei comuni vicini a Pisa, per il mio profilo non c'erano altre offerte. Vivo in una condizione di perenne disagio, sono in cura per depressione e non so , senza il reddito, quale vita mi aspetti


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