Israele tra i primi produttori di armi

Le produzioni di armi, da parte dello Stato di Israele aumentano di anno in anno e solo le esportazioni nel 2022 superano 12,5 miliardi di dollari e per un quarto risultano destinate a paesi che fino a 5 anni fa non riconoscevano Israele che resta tra i paesi a trarre maggiori benefici della guerra nello Yemen non solo attraverso le esportazioni militari ma per giocare l'arma della diplomazia, ritagliarsi affari con alcuni Stati e vantaggiosi accordi commerciali.



Sono dati incontrovertibili di una politica estera ed economica strettamente connesse in autonomia e all'ombra del potente alleato Usa soprattutto ora che governano i democratici.

Tra i paesi del Golfo ci sono patners importanti in ogni ambito economico, destinatari di prodotti militari ad alto contenuto tecnologico tanto che droni, sistemi missilistici difensivi e offensivi e armi di ultima generazione la fanno da padroni. Ma anche la Ue intrattiene rapporti commerciali rilevanti, circa il 30 per cento della produzione di armi va ai paesi del Vecchio continente e in soli 20 anni produzione e ricavati della industria militare sono cresciuti a dismisura. 

Ultimo l'acquisto da parte della Germania del sistema di difesa missilistica  di ultima generazione Arrow 3 capace di intercettare i missili balistici quando sono ancora fuori dall'atmosfera terrestre distruggendo proiettili e testate di varie natura fino a oltre 2400 Km di distanza.

La guerra in Ucraina ha permesso ad Israele di avere commesse per i prossimi anni, gli arsenali , cospicui, sono stati letteralmente svuotati per la vendita all'Ucraina e il perdurare di questo e di altri conflitti permette non solo a Israele di concludere vendite di armi ma anche di presentarsi alla opinione pubblica internazionale come il paese più minacciato nel mondo e attaccare ogni mese i territori palestinesi e da qui provare la solita operazione dell'unità nazionale in una nazione dilaniata da conflitti interni e da scandali.


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