Un commento sulla Manovra di Bilancio
a seguire il commento del sindacato CUB sulla manovra
La legge vale circa 30 miliardi € di cui 9 in deficit. 3, 5 Miliardi € sono anticipati dalle banche che poi dovranno essere restituiti. Come si vedrà il governo con una mano dà e con l’altra toglie.
Ovvero i soldi per finanziare i passi avanti positivi, anche se parziali, sono recuperati da altri lavoratori su altre voci. Il governo perciò vende illusioni.
Aumentano invece gli aiuti alle aziende con l’aggiunta della diminuzione dell’Ires dal 24 al 20%.
Ancora una volta non si fanno riforme strutturali ma si fanno aggiustamenti sulle varie voci, pochi positivi e tanti negativi per far quadrare i bilanci. Ridicolo il capitolo pensioni con un aumento delle pensioni minime di soli 1,90 € a cui segue un adeguamento delle altre pensioni dello 0,8 %, una vera inezia.
Poco o nulla sulla sanità, invece molto pesante, dalle cifre indicate la ricaduta sulla scuola e istruzione.
In sede di approvazione il parlamento ha deciso un ulteriore peggioramento delle norme sulla Naspi. Poi ha stabilito la possibilità di usare le pensioni integrative per calcolare le pensioni anticipate.
Queste due cose sono inaccettabili oltre che pericolose sia per i lavoratori che per il sistema pensionistico.
Però hanno trovato i soldi per aumentare di 1,532 Miliardi € lo stanziamento per il ponte di Messina e per aumentare gli stipendi dei ministri. Un vero scandalo.
Riduzione pressione fiscale
Punti 2-7 misure a sostegno del reddito confermate le aliquote per scaglioni di reddito attuali
- Fino a 28.000 € 23%; Da 28.000 a 50.000 € 35% ; Oltre 50.000 € 43%
Per i lavoratori con un reddito fino a 20.000 € è confermato il taglio del cuneo contributivo; nello specifico per i redditi fino a 8500 € il taglio sarà del 7,1%, da 8500 a 15.000 € il taglio sarà del 5,3% mentre da 15.000 fino a 20.000 € il taglio sarà del 4,8%.
Per i redditi da 20.000 a 40.000 invece il cuneo contributivo si trasforma in una detrazione d’imposta
- da 20.000 a 32.000 € detrazione di 1.000 € in cifra fissa
- da 32.000 a 40.000 la quota di 1.000 € va calando fino ad azzerarsi a 40.000 € con una formula prevista (ad esempio se uno ha un reddito di 39.000 € i 1.000 € diventano 125 €).
Se nel conguaglio di fine anno vengono superati i limiti di reddito indicati si procederà al recupero delle somme. Se la somma da recuperare supera i 60 € verrà trattenuta in 10 rate.
Commento: fino a 35.000 € di reddito i soldi del cuneo fiscale sono gli stessi dello scorso anno, c’è solo qualcosina da 35 a 40.000 €.
Punto 10 Riordino delle detrazioni d’imposta
Per i redditi sopra 75.000 € le detrazioni massime che si possono applicare in fase di dichiarazione dei redditi variano in funzione della composizione del nucleo familiare e del numero dei figli.
Gli importi massimi detraibili sono:
- 14.000 € per redditi fino a 75.000 €
- 8.000 € per redditi superiori a 100.000 €
Ai fini del reddito complessivo è esclusa la prima casa
A queste cifre si applica il seguente correttivo di calcolo:
- 0,50 se nel nucleo familiare non ci sono figli (NB: se non ci sono figli gli importi detraibili si dimezzano a 7.000 o 4.000 €)
- 0,70 se nel nucleo familiare c’è un figlio
- 0,85 se nel nucleo familiare sono presenti 2 figli
- 1 se nel nucleo familiare sono presenti più di 2 figli
Nel computo sono escluse le spese mediche, per mutuo fatto prima del 31-12-2024 e i premi di assicurazione detraibile. Le detrazioni per i figli a carico sono estese da 21 a 30 anni. Oltre a 30anni se figli disabili
Commento: è ovvio che c’è una perdita per questi lavoratori; per non aumentano le tasse si diminuiscono le detrazioni, il senso è lo stesso. Nelle intenzioni del governo con questo meccanismo si prendono dei soldi dai lavoratori stessi per pagare il cuneo fiscale. Ovvero con una mano ti dò e con l’altra ti tolgo.
Punto 54-55 Detrazione per spese di ristrutturazione.
La detrazione per le spese di ristrutturazione rimane al 50% per il 2025 solo per la prima casa e scende al 36% per gli anni 2026 e 2027. Per la seconda casa invece la detrazione è del 36% per il 2025 e del 30% per gli anni 2026 e 2027. Dal 2025 non sarà più possibile invece detrarre le spese per la sostituzione delle caldaie a combustibili fossili, ovvero a gas
Punto 102-111 Carta Dedicata a te per persone indigenti.
Il fondo dedicato alla Carta Dedicata a te per l’acquisto di generi alimentari per le persone indigenti è aumentato di 500 Milioni € per il 2025.
È poi istituito un fondo di contrasto per la povertà alimentare a favore dei comuni di 500 milioni € per gli anni 2025 e 2026 e 1 milione dal 2027
Contratti pubblico impiego
Punto 121-127 La spesa per il trattamento accessorio del personale delle forze armate, polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia penitenziaria è incrementata per il 2025 di 112,1 milioni €.
Punto 128-134 fondo per la contrattazione nazionale personale pubblico Per il triennio 2025-2027, per i dipendenti pubblici son stanziate le seguenti risorse; 1.755 milioni € per il 2025, 3.550 milioni € per il 2026 e 5.550 milioni € dal 2027. Tali importi sono comprensivi dei contributi previdenziali
Lavoro e previdenza
Indicizzazione pensioni: Nella legge di bilancio 2025 non c’è scritto nulla, quindi, per effettuare la rivalutazione delle pensioni tornerà ad essere applicata la legge 448 del 1998 che prevede:
- per le pensioni pari o inferiori a 4 volte il minimo 100 %
- per le pensioni superiori a 4 volte ma uguali o inferiori 5 volte il minimo 90 %
- per le pensioni superiori a 5 volte il minimo 75 %
Sulla base della legge 448 del 1998 la rivalutazione parziale del 90% e 75% si farà solo sulla parte di pensione che supera di 4 volte il minimo e non su tutta la pensione come era invece nel 2024.
Commento: Nel 2025 la rivalutazione sarà dello 0,8 % (es. su 1000 € sarà di soli 8 €) pertanto sono spiccioli. Nel 2024, dato che la rivalutazione era più alta il governo l’aveva tagliata. Le fregature del passato però non si recuperano
Punto 161 trattenimento in servizio
I lavoratori che hanno maturato il diritto alla pensione possono chiedere di rimanere in servizio. Per questo i contributi previdenziali del 9,81% che il datore di lavoro dovrebbe trattenere e versare all’Inps verranno invece accreditati al lavoratore
Punto 171 nuovo requisito peggiorativo per la Naspi
Nel caso un lavoratore abbia dato le dimissioni volontarie o ha fatto una risoluzione consensuale da un contratto a tempo indeterminato, se viene poi licenziato o ha finito un contratto a termine, per poter accedere alla Naspi deve avere almeno 13 settimane di lavoro nell’ultimo anno.
Commento: dopo aver escluso con la legge sul lavoro la Naspi per i licenziamenti per assenza ingiustificata, è una ulteriore restrizione all’uso della Naspi, molto pericolosa. Ciò in quanto normalmente i nuovi contratti prevedono periodi di prova e può succedere che si venga licenziati per non aver superato la prova, oppure si è in presenza di un contratto a termine inferiore a 3 mesi e non rinnovato. Il governo ha presentato questa norma contro i furbetti, ma sappiamo che nella stragrande maggioranza dei casi non è così
Punto 173-176 Proroga della “opzione donna”
Occorrono 61 anni di età e 35 di contributi entro il 31-12-2024. Rimane la finestra di 12 mesi per le lavoratrici del privato e 18 mesi per le autonome. L’età sarà ridotta di un anno se hanno un figlio e due anni se hanno due figli. Per accedere alla opzione donna occorre rientrare in uno dei seguenti casi:
- assistono da almeno 6 mesi coniuge o parenti di primo grado che beneficiano della legge 104.
- Hanno una invalidità superiore al 74 %.
La riduzione dell’età a 59 anni si applica anche alle donne che sono licenziate o dipendenti da aziende in crisi per le quali è aperto il tavolo presso il ministero del lavoro.
La pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo.
Prorogata quota 103
Possono accedervi coloro che nel 2025 hanno compiuto 63 anni di età e 41 anni di contributi. In questo caso la pensione è calcolata interamente con il sistema contributivo e il valore non può superare 4 volte il minimo. (circa 2250 € mese lordi)
Per i lavoratori di aziende private, se hanno maturato il diritto entro il 31-12-2024 la finestra è di 3 mesi, se invece il diritto è maturato nel 2025 la finestra è di 7 mesi
Per i lavoratori del pubblico impiego: se hanno maturato i requisiti entro il 31-12-2024 la finestra è di 6 mesi, se invece il diritto è maturato nel 2025 la finestra è di 9 mesi
I lavoratori che hanno maturato quota 103 possono rinunciare all’accredito dei contributi previdenziali. In conseguenza di ciò il datore di lavoro non li verserà all’Inps e corrisponderà l’equivalente ai lavoratori.
Proroga fino al 31-12-2025 dell’ape sociale a cui possono accedere coloro che hanno compiuto 63 anni e 5 mesi (nel 2023 bastavano 63 anni) e rientrino nelle seguenti categorie:
- Disoccupati perché licenziati o che hanno avuto un contratto a termine con 30 anni di contributi;
- lavoratori con 30 anni di contributi che assistono il coniuge o un parente con handicap grave
- persone con riduzione della capacità lavorativa pari almeno al 74% e 30 anni di contributi
- lavoratori impiegati in mansioni usuranti: in totale sono 23 mansioni previste.
Sono compatibili lavori occasionali fino ad un massimo di 5000 €.
Punto 177 aumento pensioni minime
Le pensioni inferiori o pari al minimo aumenteranno del 2,2% per il 2025 e 1,3% per il 2026. Per il 2025, siccome l’aumento si calcola sulla quota di 604 € si arriva a circa 616,67 € cioè 1,90 € in più della pensione minima del 2024 che è di 614,77 €. Una vera inezia, uno scandalo.
La pensione sociale aumenterà per il 2015 di 8 € al mese
Punto 181-186 previdenza complementare e pensione vecchiaia e anticipata
Nel caso non ci fossero i contributi sufficienti per raggiungere il valore della pensione minima per la pensione di vecchiaia a 67 anni, dal 2025 è possibile computare assieme alla prima rata di pensione il valore teorico della rendita della previdenza complementare. Nella conversione in legge lo stesso meccanismo è stato esteso a coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1996 in avanti e vanno in pensione anticipata a 64 anni. In questo caso la pensione deve essere superiore a 3 volte il minimo. (es. se la pensione maturata è di 1200 € mese e la pensione integrativa è di 400 € mese la somma è 1600 € mese e permette di superare 3 volte il minimo).
Commento: è un gran pasticcio e una fregatura per l’Inps in quanto si pensa di utilizzare i contributi di una pensione privata per il calcolo della pensione Inps
Punto 187- abolizione della NASPI per i lavoratori rimpatriati
In caso di perdita del lavoro per licenziamento o mancato rinnovo del contratto dei lavoratori rimpatriati o frontalieri, dal 2025 non sarà più possibile accedere alla Naspi. Viene perciò di fatto abolita la legge del 25 luglio 1975 N 402.
Commento: un risparmio sulla pelle di questi lavoratori.
Punto 188 ammortizzatori sociale e formazione
Viene istituito un fondo sociale di occupazione e formazione per i lavoratori della pesca marittima per un limite massimo di 30 € al giorno. Per le imprese con più di 1000 dipendenti che hanno in corso piani di riorganizzazione aziendale non ancora completati è concesso un ulteriore periodo di Cig straordinaria fino al 31 dicembre 2025
Punto 206 bonus nascita
Alle famiglie con Isee fino a 40.000 € è riconosciuto un bonus nascita di 1000 € Per i figli nati nel 2025 e 2026
Commento: il governo precedente aveva introdotto il bonus nascita di 800 €. L’attuale governo lo aveva abolito e trasformato in 2 mensilità di assegno unico. Adesso lo rimette, la cosa è alquanto schizofrenica.
Punto 210 contributo per asilo nido
Dal 2025 per avere il contributo asilo nido, per coloro che hanno Isee inferiore a 40.000 € non sarà più necessario avere un secondo figlio di età inferiore a 10 anni.
Sulla base dell’art 32 il valore dell’assegno unico non sarà conteggiato agli effetti del limite di reddito.
Punto 217-218 I congedi parentali passano da 2 a 3 mesi pagati all’80%
Da utilizzare fino al sesto anno del bambino. La norma si applica a coloro che hanno terminato la maternità obbligatoria dopo il 31 dicembre 2023 e il 31 dicembre 2024.
Punto 219-220 decontribuzione delle lavoratrici con figli
Per gli anni 2025 e 2026 alle lavoratrici madri di due o più figli con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, escluso il lavoro domestico, è riconosciuto un esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico del lavoratore fino al compimento dei 10 anni di età del figlio più piccolo, per gli anni 2025 e 2026. Per il 2027 spetta alle madri con tre o più figli fino al compimento del 18 anno del figlio più piccolo. Per avere diritto occorre avere un reddito imponibile inferiore a 40.000 €
Punto 273-276 Sanità
Il fabbisogno del servizio nazionale sanità viene incrementato di 1.202 milioni € per il 2025, 5.078 milioni € per il 2026, 5.780 milioni € per il 2027 e così via. L’incremento è comprensivo delle risorse necessarie per i rinnovi contrattuali.
Commento: le cifre indicate servono solo a garantire la situazione odierna. In percentuale la cifra spesa per la sanità diminuisce invece che aumentare. Così come sono poche le risorse dedicate ai rinnovi dei contratti
Punto 323 incrementi indennità personale medico, infermieristico e dirigenti non medici. Questi articoli prevedono lievi incrementi delle indennità lasciate però alla contrattazione nazionale. In pratica si tratta di pochi spiccioli.
Punto 385 premi di produttività. Le somme erogato negli anni 2025, 2026 e 2027 per i premi di produttività saranno tassate al 5%
Punto 395 Detassazione del lavoro notturno e festivo per i lavoratori turistico- alberghieri
Per il periodo da gennaio a settembre 2025 ai lavoratori degli esercizi di somministrazione alimenti e bevande e alberghieri viene riconosciuto un integrativo speciale che non incide sul reddito annuo le pari al 30 % delle retribuzioni relative al lavoro notturno e agli straordinari. Ciò vale per redditi nel 2024 fino a 40.000 €.
Punto 399-400 Proroga del costo ammesso in deduzione dalle aziende per i nuovi assunti
La norma è prorogata per l’anno di imposta 2024 e per i due anni successivi. In pratica le aziende possono detrarre il 140% del costo delle nuove assunzioni.
Commento: le misure a favore delle imprese, non solo sono state tutte confermate, ma ci sono state delle aggiunte come l’aumento dei crediti di imposta sia per assunzioni che per le medie e piccole aziende, sia per la legge Sabatini che prevede che gli investimenti fatti possano essere dedotti dal bilancio oltre il 100% del valore. In sintesi, le imprese guadagnano molto di più dei lavoratori
Punto 520 detassazione mance per camerieri
passano dal 25 al 30 % del reddito fino a redditi di 75.000 €
Punto 870-872 riduzione della spesa dei ministeri
Viene prevista una riduzione della spesa di 1,5 miliardi € in tre anni. Nella tabella allegata alla legge spicca la diminuzione di 414 milioni € per spese di economia e finanze, 194,4 della spesa per istruzione e università, 84,8 milioni € per la cultura, 22,2 milioni e per il lavoro, 23 milioni € per la salute e 85,4 milioni € per l’ambiente
Commento: queste cifre determinano la riduzione dei servizi erogati ai cittadini. Impressionante la riduzione delle finanze e della istruzione e cultura che significa di fatto una riduzione del personale scolastico.
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