L'ignoranza deve regnare sovrana. Il sovrano deve essere ignorante



Tiziano Tussi

26/06/2017

"Il PD è il nostro interlocutore privilegiato "-"Non ci interessa allearci al PD"-"Dobbiamo ricostruire un centro sinistra solido e molteplice "-"Mai più con il PD".

Insomma positivamente o negativamente il PD sembra essere stato, sino ad ora, il riferimento di tutta la sinistra in Italia. Tanta fatica, tanti distinguo, tante sollecitazioni, paletti tattici, anatemi, tutto per un Partito che non esiste più. Certo i voti, anche tanti, ne ha ancora, ma che sia un Partito è tutto da dimostrare. Un collante ideologico, di pensiero comune, di riferimento culturale e politico, di orizzonte teorico, non l'ha più. Renzi è riuscito a svuotare questo contenitore di uomini e donne in politica dal di dentro. Ha lasciato sulla scena solo la parte esterna, una carcassa assolutamente vuota di contenuti, così come il suo capo deve essere.

E perciò vincere o perdere alle elezioni amministrative, o di altro tipo - vedi il recente referendum costituzionale - resta un gioco al massacro casuale: un buon nome, un apparentamento riuscito qua si e là no; un caso di corruzione in campo avverso determina il successo nel proprio il contrario. Solo così si può spiegare come in alcune città di lunga tradizione di sinistra si è andati via via svuotando quella tradizione sull'altare dell'incoerenza modernista, per abbracciare tutto quanto fa spettacolo - intendo proprio spettacolo - e leadership in ambiti ultra modernisti - il mondo omosessuale, ad esempio. Come se questi ambiti fossero decisamente strutturati a livello sociale e rendessero anche seppure solo in termini di voti, quando non di simpatie politiche.

Seguendo questo filone random si può capire come decenni di tradizione di sinistra si siano prima annacquati completamente sulla scena dell'attualità, del qui ed ora, sino a scomparire del tutto. Ma su questo crinale la destra è molto più brava. E se la destra si ricorda un poco la sua tradizione - il futurismo, ad esempio - inchioda il centro sinistra-carcassa con grande rapidità.

È ritornato Berlusconi. Età e pensiero per lo meno datati. Basterebbe il pensiero datato per giocare politicamente a suo sfavore. Si sono viste facce decisamente imbarazzanti agitarsi e gridare al successo - La Russa, De Corato. Posizioni reazionarie e becere, basti sentire le litanie di Salvini, prendere piede in molta parte d'Italia, da solo, con altri. Facce di ambigui politici che in altre epoche sarebbero stati spazzati via - tutto il carrozzone di Area popolare, con Lupi in testa.

Un'inutile fatica prendere posizione rispetto al PD, carcassa morta e sepolta anche nelle cosiddette zone rosse, che più rosse non sono da tempo, ma ora neppure rosa, né arancioni, né gialle. In mano alla destra. Pensiamo a Genova: governo Tambroni, le magliette a righe in piazza, l'antifascismo, i camalli; Sesto San Giovanni, la Stalingrado d'Italia, oramai solo un grande paesone come altri, un paesone equiparabile ad una città media, ha perso anche quella nomea, per sempre. Bologna aveva anticipato tutto questo nel 1999.

Insomma un carrozzone-partito-carcassa che ha infettato e si è fatto infettare da un vento insulso e malato. Il prossimo passo, un legame stretto con il centro destra, che già nelle cose è come lui, il novello Partito della nazione. Spariranno anche le spolveratine laiche. Non bisogna esagerare, con calma, altrimenti la fusione il centro destra sarà troppo difficoltosa e resteranno con il cerino acceso in mano i poveri richiedenti asilo a destra di quel partito che una volta era il DS, prima il PDS, ed ancora prima il PCI.

Ma forse questa reazione a catena verso il passato pochi in quella carcassa di partito la ricordano. Avanti avanti verso lo svuotamento assoluto del senso, dell'origine, della propria storia. L'ignoranza deve regnare sovrana. Il sovrano deve essere ignorante.

Commenti