Mistero e magia:trattative sulla nostra pelle

Da sempre luglio è il mese degli accordi capestro, anni fa approvarono le manovre finanziarie lacrime e sangue che hanno devastato il potere di acquisto e di contrattazione in maniera irreversibile.
Pochi sanno che è in corso una trattativa tra Governo, Confindustria e sindacati, all'ordine del giorno i contratti, gli enti bilaterali, la rappresentanza, il diritto di sciopero e welfare. Praticamente tutto e di piu'.

Ovviamente non è scontato che l'accordo arrivi in porto per l'autunno ma registriamo almeno la pericolosa volontà del sindacato, del Governo e di Confindustria di arrivare ad una intesa su rappresentanza , diritto di sciopero e welfare aziendale per riprendere, su piattaforme al ribasso, la discussione contrattuale che riguarda non solo 3,2 milioni di dipendenti pubblici ma qualcosa come piu' della metà della forza lavoro con contratto a tempo indeterminato.


Tra gli argomenti trattati, al tavolo Ministeriale di pochissimi giorni or sono, anche Industria 4.0 con un colossale giro di soldi che andrà a vantaggio esclusivo delle aziende. Il “patto per la fabbrica”, di cui stanno parlando anche a livello locale, non è solo lo strumento per ammodernare le relazioni sindacali ma serve soprattutto a ridisegnarle interamente con l'accordo sulla rappresentanza da rafforzare e, con esso, circoscrivere gli spazi di libertà ed agibilità sindacale ipotecando lo stesso diritto di sciopero.

Confindustria , Governo e Cgil Cisl Uil stanno discutendo di deroghe ai contratti nazionali, del secondo livello di contrattazione da potenziare con la lotteria della performance (già utilizzata nel pubblico impiego) per accordare meno soldi e a pochi.

Vogliono rafforzare il monopolio dei sindacati complici del Governo, sta già circolando un documento che Cgil Cisl Uil si guardano bene dal diffondere e discutere con i loro iscritti, ad oggi i padroni hanno messo nero su bianco i loro obiettivi, il Sindacato sta invece zitto. In questo documento si parla di rafforzare l'accordo sulla rappresentatività, si delineano nuove regole per circoscrivere ai minimi termini il diritto di sciopero, si procede nello smantellamento del contratto nazionale sostituendo gli aumenti con benefit e bonus spendibili in qualche negozio

I sindacati sono ben consapevoli della inadeguatezza degli ammortizzatori sociali decretati dal Jobs Act ma hanno scelto di non mettere in discussione neppure i contratti a tutele crescenti; con la libertà di licenziamento e ipotecando il diritto di sciopero, con la rappresentanza ridotta ai sindacati di comodo , Governo e confindustria si prepararano a un deciso salto di qualità all'insegna della soppressione delle libertà costituzionali. Non dimentichiamo che il diritto di sciopero è sancito dalla Costituzione, ragione per cui ci chiediamo cosa farà la Corte costituzionale davanti all'ennesima legge liberticida che ammazza i residui diritti dei lavoratori

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