I tagli alla sanità attraverso il ddl delega sulla non autosufficienza

 Il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl delega “non autosufficienza”, in sostanza il Governo Meloni chiede al Parlamento di porre fine alla indennitá di accompagnamento sostituendola con trasferimenti agli operatori privati dell’assistenza.  Un'altra decisione all'insegna della privatizzazione verso il terzo settore invece di investire nella sanità pubblica e prevedendo un decreto ad hoc destinato solo agli anziani non autosufficienti.



Il Parlamento deciderà sul ddl delega “Politiche in favore delle persone anziane” ed è scontato, visti i rapporti di forza, la decisione finale.

 Questo decreto presenta due grandi contraddizioni, in primis  esclude dalle cure sanitarie e socio-sanitarie i malati cronici non autosufficienti (oggi gli anziani,  domani molti altri), poi si attua una vera e propria discriminazione e potrebbero essere esclusi quanti non sono anziani e si trovano in condizione di non autosufficienza per vari motivi.

L'idea poi di eliminare la indennità di accompagnamento è particolarmente insidiosa se sostituita con prestazioni sociali da parte di operatori privati. E così facendo si continua a tagliare fondi alla sanità pubblica per favorirne la privatizzazione e la cessione al terzo settore di innumerevoli attività

L’abolizione dell’indennità di accompagnamento viene sostituita da un non meglio definita prestazione  universale "graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale" . L’indennità di accompagnamento Inps oggi viene considerato un diritto esigibile a quanti ne hanno diritto senza considerare la condizione socio-economica dei richiedenti 

A muovere il Governo Meloni sono due priorità: il contenimento dei costi a carico della comunità e la idea che si possa affidare a privati e terzo settore la gestione della sanità vincolando ogni azione ai tetti di spesa e alle disponibilità dei fondi erogati. Una sorta di diritto eludibile e da vincolare alle esigenza di bilancio e al contenimento di spesa.

L'idea poi che il Fondo possa essere incrementato con i risparmi derivanti dalla spesa sanitaria è una ulteriore beffa se pensiamo che la spesa sanitaria sarà oggetto di tagli nei prossimi 3 anni.

 I non autosufficienti diventano a tutti gli effetti casi sociali da accudire , altro che prestazioni universali della sanità.


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