Il patto della fabbrica di Confindustria con i sindacati

Confindustria a Cgil Cisl Uil: «Un confronto per la crescita, per l’industria e per combattere le disuguaglianze» Ci eravamo soffermati, giusto ieri, sulla parola magica della produttività nel nome della quale stanno costruendo un modello di contrattazione 0.0 , oggi in chiusura di un Convegno apprendiamo che Confindustria ha proposto un patto ai sindacati Intanto vediamo i cosiddetti attori della fabbrica che per noi erano e restano chi nella fabbrica ci lavora e contribuisce a produrre plusvalore, non certo i sindacalisti distaccati che nei reparti, se va bene, ci stanno uno o due giorni la settimana Cosa propone Confindustria? Niente di nuovo in effetti ma nuova è l'enfasi con cui lancia la proposta, una sorta di patto per combattere le disuguaglianze e far ripartire la produttività mettendo al centro la la politica economica. Non dimentichiamo che in estate sindacati e Confindustria hanno costruito una piattaforma comune sull'ampliamento degli ammortizzatori sociali senza ammettere che la riforma del Governo è stata sbagliata e non ha tenuto conto della irreversibile crisi del sistema industriale italiano tutto costruito attorno alla riduzione del costo del lavoro e alle delocalizzazioni Al convegno dei Giovani industriali, tenutosi a Capri, Confindustria ha presentato tra le righe una proposta al governo e ai sindacati, una sorta di patto sociale per abbattere la conflittualità, da qui la richiesta di collaborazione al sindacato Singolare è il richiamo alle disuguaglianze, un leit motive che attraversa le pubblicazioni di numerosi economisti di palazzo e di un premio nobel come Stigliz Le disuguaglianze eccessive non favoriscono lo sviluppo del'economia di mercato e la creazione di quella classe media determinante per i consumi Ma la proposta di Confindustria ricorda il patto siglato, pochi giorni fa, dalla confindustria tedesca con i sindacati, un patto, guarda caso, sulla produttività che in Italia fu già siglato nel 2012 dando impulso al salario variabile e alla contrattazione di secondo livello. Gli effetti di quell'accordo si intravedono da tempo con deroghe al contratto nazionale e il ridimensionamento non solo del potere di acquisto ma anche di contrattazione Un motivo in piu' per dubitare della proposta di Confindustria, dubitare di chi dice di combattere le disuguaglianze ma ogni giorno le alimenta, dubitare delle parole d'ordine fuorviante e di un patto sociale che porterà noi tutti\e a condividere tagli occupazionali e salariali in nome della crescita e dello sviluppo

Commenti