L'ascesa dello smart working

Il lavoro agile, o se preferite usare il termine anglosassone che tanto è di moda e fa apparire modern, lo smart working, attende da tempo una legge che ne disciplini l'attività, attualmente è al Senato Ma il lavoro agile già esiste, non ha bisogno di una legge dello stato visto che a renderlo lecito ci hanno pensato cgil cisl uil con svariate intese contrattuali e accordi collettivi l’articolo 2 del decreto datao 25 marzo 2016 (dedicato alla detassazione dei premi) forniva già una prima descrizione del lavoro agile, una sorta di esecuzione flessibile di attività subordinata Sarebbe sbagliato definire il lavoro agile una ulteriore tipologia contrattuale, nei fatti è qualcosa di piu', l'esaltazione di una attività lavorativa realizzata con tutti gli strumenti possibili della flessibilità, quella flessibilità che fa risparmiare il datore di lavoro evitando di predisporre una postazione di lavoro fissa, ridurre cosi' costi di vario tipo e avere a disposizione un lavoratore per piu' ore di quelle che il contratto di lavoro prevederebbe.... Ha poco senso parlare di una fascia oraria di reperibilità, il lavoro agile è costruito appositamente nei paesi anglosassoni per quella forma di dipendenza alimentata dai sensi di colpa. Se il padrone ti paga per lavorare da casa, tu risparmi sui costi della benzina o del mezzo pubblico, acquisti tempo per te stesso ma quel tempo guadagnato è interamente devoluto al prestare a sua disposizione tramite uno smartphone o un pc, non stacchi mai da lavoro, rivivi quella condizione di vita tipica del lavoratore autonomo di seconda generazione che non distingueva piu' tra tempi di vita e lavorativi Del resto per quale motivo le imprese , e il governo delle imprese incarnato dal premier Renzi, dedicherebbero tanta energia a promuovere lo smart working ? Quante volta lo hanno osannato come grande opportunità di risparmio (attenzione solo per le imprese tra detassazione, voci del salario accessorio non corrisposte visto che la assenza fisica comporta qualche risparmio....), per questo la normativa quadro puo' anche attendere visto che già viene adottato grazie a specifici accordi collettivi che i sindacati hanno scelleratamente sottoscritto per favorire poi una lunga sequela di accordi individuali favoriti da qualche clausoletta o deroga contrattuale che i sindacati compiacenti sono sempre disposti a trovare . Ancora da capire le conseguenze sul lavoratore, economicamente è una rimessa (il lavoro agile è figlio di un welfare ormai inesistente perchè molti non hanno i soldi per mandare i figli al nido o alla materna e con il lavoro a domicilio in parte riescono a gestire il problema) Abbiamo letto numerosi accordi individuali sul lavoro agile, restano insoluti alcuni problemi come il pagamento dello straordinario, il riconoscimento di alcune voci contrattuali legate alla presenza, il rimborso spese,le questioni inerenti la salute e la sicurezza, non sempre è indicata con certezza la fascia oraria della reperibilità telefonica (come avevamo scritto sopra), un eventuale infortunio non è contemplato cosi' come niente si sa delle eventuali dipendenze e patologie derivanti da questa organizzazione del lavoro che consente di massimizzare i guadagni riducendo i costi .

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