Tra Iscot e Ristori....dal coordinamento lavoratori e lavoratrici

A proposito dell'O.d.G. su “Ristori e Iscot” da parte del Comitato direttivo Fiom Cgil di Pisa del 17/10/2016 La presa di posizione del Direttivo provinciale Fiom sulle vertenze Ristori ed Iscot è grave ed offensiva perché scarica su altri le proprie responsabilità. Se la Fiom vuole sostenere le lotte dei lavoratori e degli operai, deve partecipare attivamente e, come si suole dire, rimboccarsi le maniche, come fanno altri. Non si può stare alla finestra … e separare i “buoni” dai “cattivi”. Se la Fiom pensa di aver fatto tutto il possibile per salvaguardare i posti di lavoro alla “Ristori”, bene. Se così sarà, noi saremo soddisfatti per i lavoratori e le lavoratrici della “Ristori”. Sulla Iscot, invece, ci permettiamo di affermare che così non è stato da parte della Fiom, ad esclusione di alcuni delegati ed operai della Piaggio i quali, giustamente e legittimamente, hanno sostenuto questa lotta. Il Direttivo Fiom non può trincerarsi dietro al fatto che “si è voluto tenere fuori la nostra organizzazione”. Chi vuole può sostenere una qualsiasi lotta ed un presidio operaio, nessuno è un esubero. È una questione di volontà politica e sindacale. Se altre sigle si sono impegnate a far questo, dobbiamo render loro merito senza scadere in attacchi inutili e ridicoli come, riferendosi agli operai Iscot, è scritto nell'OdG: “strumentalizzati in un'assurda e controproducente battaglia di potere tra sigle e correnti sindacali”. Sono, saranno, gli operai impegnati a difendere il lavoro e la dignità a dire se si sono sentiti strumentalizzati e se hanno assistito ad una battaglia di potere … Chi ha voluto dare il proprio contributo a questa lotta lo ha scelto liberamente e lo ha fatto volutamente. Il problema non è se uno sciopero è di una, due o quattro ore, il problema vero è il sostegno permanente (sindacale, concreto, economico...), la solidarietà attiva, ad una lotta collettiva ed organizzata. Condannare delegati Fiom per aver sostenuto gli operai Iscot o essersi uniti a delegati di altre sigle sindacali è un clamoroso autogol contro l'unità sindacale e contro la solidarietà tra lavoratori e lavoratrici. Meglio sarebbe impegnarsi affinché gli operai della Iscot e della Ristori possano lottare assieme per obiettivi comuni, come la salvaguardia del posto di lavoro e del salario. La lotta è il mezzo per difendere le condizioni di vita e per conquistare un'unità superiore; l'unità di classe è l'obiettivo della lotta in difesa della dignità e delle condizioni di lavoro. Coordinamento provinciale lavoratrici e lavoratori - Pisa 27 ottobre 2016                                                               email: coordlavpisa@gmail.com --

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