Ecco la ragione del Giro d'Italia in Israele

Sono sempre piu' forti i legami economici tra Italia ed Israele, non solo nei settori commerciali e nell'industria di armi, ormai in numerosi rami Israele è un paese tecnologicamente avanzato tanto da guadagnarsi la medaglia di paese di startup. Lo scrive anche il Sole 24 Ore del 1 Dicembre 2018. Intanto guardiamo ad Israele con occhi reali e senza paraventi ideologici. Ha senso parlare di lobby sioniste  (e sia lungi da noi ogni forma di antisemitismo che aborriamo) perchè diversamente non spiegheremmo la altissima percentuale di investimenti stranieri, il 47% rispetto al 9% medio dell’Europa.

In Israele si investe e si raccolgono profitti, verso Israele si mandano molti ricercatori e processi innovativi, ormai il paese è decisamente all'avanguardia, spende quasi il quadruplo dell'Italia in ricerca e sviluppo (oltre il 4% rispetto al nostro risicato 1,3) , quasi metà della sua popolazione è laureata quando in Italia siamo sotto il 18% (eppure da anni qualcuno argomenta che ci sarebbero troppi laureati eda qui si reitera il numero chiuso in molte facoltà) , ogni 1000 abitanti in Israele ci sono 17,4 ricecatori mentre in Italia siamo sotto il 5 .

Ma numerose aziende italiane da anni ormai investono direttamente in Israele  e molte sono a capitale pubblico. Ricerca, innovazione industria e finanza perchè sono diverse, e non solo italiane, le banche in affari nel paese Mediorientale.

Ora,  chi protesta per il giro ciclistico in trasferta in Israele, protesta che noi appoggiamo, dovrebbe prima chiedersi la ragione di queste tappe in Medio Oriente. Ebbene la ragione è semplice:affari che legano l'Italia ad Israele e la rendono dipendente da alcune innovazioni che in quel paese sono state create e sviluppate, magari con i soldi nostri e con il popolo palestinese che continua a morire nei territori occupati, bantustan circondati da filo spinato ed esercito. E in nome degli interessi, qualche tappa del Giro d'Italia in terra Israeliana.

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