Incentivi ai sindaci per le privatizzazioni



La legge di Bilancio, attualmente in discussione alla Camera, riserverà ulteriori e sgradite sorprese. Non lo leggerete nelle note degli uffici stampa o nei volantini dei sindacati rappresentativi e non vi sarà traccia nei documenti dei Comuni: si tratta degli incentivi per i Comuni in caso di privatizzazione, di esternalizzazione dei servizi o vendita degli immobili di proprietà pubblica.

Gli enti locali potranno cosi' incassare direttamente i proventi delle vendite di immobili o azioni per abbattere il debito e per questa via ricavare nuovi spazi di spesa corrente. Avete capito bene? Si premiano gli enti locali, i cosiddetti virtuosi,che abbattono il debito applicando ricette e politiche di austerità, si venderanno le proprietà di famiglia non per assumere personale o accrescere servizi ai cittadino ma per pagare gli interessi alle banche; questa è l'ultima trovata del Governo a guida Pd e nel silenzio assenso degli stessi sindacati. Della lunga sequela di emendamenti alla Camera molti di loro non vedranno mai la luce, al contrario dell'emendamento sulle privatizzazioni caldeggiato da gran parte del Parlamento. I Comuni, che nel consolidato hanno un attivo patrimoniale doppio rispetto al debito e rispettano i vincoli di bilancio (tuttavia parliamo di una piccola minoranza degli enti locali) potranno completare la vendita delle proprietà mobiliari e immobiliari (quindi saranno favorite anche le dismissioni di quote azionarie in aziende pubbliche) beneficiando per tre anni (non usiamo il condizionale  come dovremmo fare per un emendamento ancora in fase di discussione perchè siamo certi che verrà approvato rispondendo ai dettami delle politiche di austerità) di una certa libertà nell'uso degli incassi. Ma questa presunta libertà non determina aumento della spesa corrente, serve solo per abbattere i mutui (e pagare piu' soldi alle banche) giocando sui minori obblighi di accantonamento consentendo agli enti locali di trattenere una quota maggiore di soldi.

 Ma nel frattempo i soldi spettanti dal Governo tardono ad arrivare, parliamo dei vecchi rimborsi per la mancata tassazione della prima casa, con quei soldi a bilancio dovrebbero anche coprire i costi dei rinnovi contrattuali. Chiudiamo sulla possibilità di estendere ai piccoli comuni il turn over completo, chi va in pensione dovrà essere sostituito.  Anche in questo caso, la gentile concessione del Governo è truffaldina perchè gli enti locali in questione dovranno avere una spesa di personale inferiore al 24% delle entrate correnti medie. Poi, ma nessuno lo dice, per avere una spesa cosi' bassa si sono persi cosi' tanti posti di lavoro che il ripristino della piena facoltà di assunzione dovrebbe avere come parametro di confronto  gli organici di alcuni fa e non quelli attuali ridotti praticamente all'osso.  Un esempio eloquente di come i tagli possano travestirsi in allentamento dei vincoli, le politiche di austerità in maggiori facoltà di spesa, tutto è possibile giocando sulla ignavia e sulla ignoranza delle norme e sul silenzio assenso dei sindacati complici

Redazione Pisana Lotta Continua

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