Italia? Un paese a rate
Nell'Italia dei nostri genitori l'acquisto
tramite cambiali era la regola, anzi nell'Italia degli anni cinquanta,
quando la circolazione di denaro era piu' ridotta, la cultura
dell'indebitamento non esisteva e le cambiali si facevano solo per
acquistare un bene durevole e giudicato essenziale. Da una indagine di
Findomestic si evince che gli italiani acquistano sempre piu' beni
durevoli ricorrendo a prestiti e a rate, cresce quindi l'indebitamento e
il ricorso a forme di pagamento sempre piu' flessibili per acquistare
un telefonino, una vettura, un elettrodomestico o anche una settimana di
ferie. Il lavoratore indebitato si sobbarca di prestiti per andare
avanti, questa è la faccia della ripresina di cui si parla da tempo e
per lo piu' a sproposito.
Gli Italiani non hanno recuperato potere di acquisto ma la maggiore spesa viene drogata dai bonus del Governo e dal sistema dei prestiti ormai indispensabili per acquistare un motorino, una vettura o la cameretta dei figli. Il risparmio accumulato negli anni scorsi è ormai finito, il denaro contante nelle famiglie scarseggia. Ci si indebita, si ricorre a prestiti a media e lunga scadenza per far fronte ogni giorno alle spese necessarie o a quelle che , attraverso il sistema della pubblicità, riteniamo indispensabili, e per favorire le quali il Governo ha orchestrato un variegato sistema di bonus, sgravi e altre diavolerie che non portano aumenti salariali ma solo accrescimento della spesa, e del debito, procapite.
Non sono aumentati gli stipendi e men che mai il potere di acquisto, si è invece allargata la forbice salariale e la forbice sociale nel paese, sono arrivati i bonus e il credito, il prestito a media e lunga scadenza,; non ci sono piu' le cambiali ma le finanziarie con prestiti personalizzati, ci si fida meno delle banche e piu' delle finanziarie. Il resto lo fanno le politiche fiscali di un Governo che sta solo drogando la ripresina regalando soldi a fondo perduto alle imprese
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