Campagna elettorale: la congiura del silenzio sulla guerra

 Ha ragioni da vendere G. Lerner con il suo articolo nella edizione domenicale de Il Fatto Quotidiano, della guerra nessun partito vuol parlare in campagna elettorale per non affrontare argomenti scomodi e di facile confutazione che alla fine potrebbero risultare impopolari e allontanare voti alle elezioni politiche del 25 Settembre.

Ignavia, scarso realismo, paura di assumere posizioni impopolari, fatto sta che l'aumento delle spese militari viene benedetto dai due schieramenti e men che mai si parla delle ripercussioni economiche derivanti dagli embarghi alla Russia.

Dobbiamo ancora fare i conti con le conseguenze della guerra in corso, la Grande guerra come la definisce Limes, ce ne accorgeremo in autunno con le prime bollette del gas e quando all'Italia sarà chiesto l'ennesimo aumento delle spese militari.

Lerner pone dei quesiti che necessitano di risposte reali a partire dalla politica estera italiana e europea ormai appiattita sui diktat Usa e Nato ma soprattutto rivolge domande al centro sinistra visto che le scelte del centro destra in politica estera sono ormai chiare.

Ps rimandiamo anche all'articolo sulle "bollette impazzite" pubblicato oggi dallo stesso quotidiano

Commenti