Il patto neo liberista: Calenda; Letta e company

 Quanti avranno letto il Patto elettorale tra PD e Azione/+Europa? Ben pochi, in molti intanto si meravigliano, a tal riguardo ricorderete la massima andreottiana che il potere logora chi non lo possiede , della alleanza di Sinistra Italiana con il Partito democratico a conferma che la sbandierata diversità di Fratoianni e company è destinata ad arenarsi davanti alle elezioni. Un ceto politico inamovibile, incoerente e prono alle logiche parlamentari  per salvaguardare qualche seggio in Parlamento (tornare alla vita di sempre lavorando sei o 5 giorni alla settimana con salari da fame rappresenta una minaccia per taluni ben maggiore di quella rappresentata dallo spauracchio delle destre) risuscitando il vecchio armamentario ideologico dell'argine alle destre e nel nome del quale, per 30 anni, la sinistra si è piegata ai dettami neo liberisti.

Per farsi una idea precisa è bene leggersi l'accordo elettorale sopra menzionato, ne riportiamo qualche passaggio.....

Le prossime elezioni sono una scelta di campo tra un’Italia tra i grandi Paesi europei e un’Italia alleata con Orban e Putin. Sono uno spartiacque che determinerà la storia prossima del nostro Paese e dell’Europa.

La solita narrazione che dipinge il sovranismo come santa alleanza delle destre da combattere in nome di una Europa che da anni attacca le condizioni di vita e di lavoro delle classi lavoratrici, prona ai voleri Nato e Usa anche quando ci portano ad una guerra che avrà ripercussioni negative solo sull'economia del vecchio continente.

PD e Azione/+ Europa si impegnano a promuovere, nell’ambito della rispettiva autonomia programmatica, l’interesse nazionale nel quadro di un solido ancoraggio all’Europa e nel rispetto degli impegni internazionali dell’Italia e del sistema di alleanze così come venutosi a determinare a partire dal secondo dopoguerra.

Tradotto in altri termini cieca obbedienza alla Nato e alla Bussola europea.  

Per quanto riguarda le conseguenze del mutato scenario internazionali in ambito energetico, PD e Azione/+Europa si impegnano a mettere in campo le politiche pubbliche più idonee per garantire l’autonomia del Paese attraverso un’intensificazione degli investimenti in energie rinnovabili, il rafforzamento della diversificazione degli approvvigionamenti per ridurre la dipendenza dal gas russo, la realizzazione di impianti di rigassificazione nel quadro di una strategia nazionale di transizione ecologica virtuosa e sostenibile.

Le posizioni di Calenda a favore del nucleare sono da tempo note, ora comprendiamo che anche sui rigassificatori (necessari per acquistare a prezzi maggiorati il gas liquido) la pensano allo stesso modo.

In ambito economico e sociale, le parti s’impegnano a contrastare le disuguaglianze e i costi della crisi su salari e pensioni, convenendo di realizzare il salario minimo nel quadro della direttiva UE e una riduzione consistente del “cuneo fiscale” a tutela in particolare dei lavoratori.

Favori accordati alle imprese e politiche fiscali che non tasseranno i redditi elevati in maniera proporzionale introducendo nuove aliquote, non è menzionato il recupero del potere di acquisto di salari e pensioni che in Italia sono in perdita da 25 anni. Si persevera con le vecchie ricette neo liberiste temperate e con i parametri di Maastrich

Le parti condividono e si riconoscono nel metodo e nell’azione del governo guidato da Mario Draghi

Una alleanza orfana e nostalgica del banchiere Draghi e delle sue politiche, contenimento delle tasse per i redditi elevati, revisione del reddito di cittadinanza, ritorno al Patto di stabilità che contiene le spese per sanità, istruzione, occupazione e welfare.

Un accordo politico ed elettorale degno dei vecchi manuali Cencelli , da qui l'impegno a non candidare personalità che possano risultare divisive per i rispettivi elettorati nei collegi uninominali, per aumentare le possibilità di vittoria dell’alleanza. Conseguentemente, nei collegi uninominali non saranno candidati i leader delle forze politiche che costituiranno l’alleanza, gli ex parlamentari del M5S (usciti nell’ultima legislatura), gli ex parlamentari di Forza Italia (usciti nell’ultima legislatura).

E non manca la classica divisione di poltrone , pardon di seggi parlamentari, nella misura del 70% (Partito Democratico) e 30% (+Europa/Azione), scomputando dal totale dei collegi quelli che verranno attribuiti alle altre liste dell’alleanza elettorale. 

E allora tutti insieme appassionatamente, favorevoli e contrari alle grandi opere, critici e apologeti del libero mercato

Le liste del Partito Democratico e di Azione/+Europa parteciperanno alla campagna elettorale guidate da Enrico Letta, frontrunner per i democratici e progressisti, e Carlo Calenda, frontrunner per Azione/+Europa e liberali.


E' forse questa una alternativa credibile alle destre politiche e sociali?

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