Rigassificatori senza impatto ambientale: è questa la svolta Green?

 Le dichiarazioni del Ministro Cingolani sono a dir poco allarmanti:

"L'urgenza di giungere alla realizzazione di una nuova capacità di rigassificazione mediante unità galleggianti di stoccaggio è tale che eventuali ritardi o ostacoli suscettibili di impedirne una tempestiva attuazione risultano contrari all'interesse dei cittadini italiani e finirebbero per mettere a repentaglio la sicurezza energetica del Paese»

Il Governo deve, anzi vuole, costruire in fretta e furia i rigassificatori dopo la decisione di non acquistare più il gas dalla Russia, le nuove forniture costeranno il 500% in più e questi costi aggiuntivi sono occultati dietro la sostegno della Ue e della Nato all'Ucraina favorendo le multinazionali Usa.

Ma a pagare i maggiori costi energetici saranno le famiglie italiane che già hanno subito da 30 anni la perdita del potere di acquisto di salari e pensioni.

La valutazione dell'impatto ambientale in teoria sarebbe un obbligo di legge ma l'intervento del Governo lo bypasserà per accelerare la costruzione di rigassificatori a ridosso dei porti e dei centri abitati.

Queste insane decisioni vengono favorite dallo Stato di emergenza in cui ormai ci troviamo, il paese ha bisogno di gas e visto che non vuole acquistarlo dalla Russia a costi decisamente inferiori procede con la costruzione dei rigassificatori senza tutte quelle opportune verifiche e tutele della salute e sicurezza pubblica

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