Tra precarietà, rincari e bombe d'acqua....

Come avviene da sempre, a metà Agosto e per almeno una decina di giorni, ,il paese sembra fermarsi, quest' anno le imminenti elezioni politiche hanno vivacizzato, si fa per dire, la scena.

Si segue la composizione delle liste elettorali con meno interesse del calcio mercato, la scelta dei candidati segue copioni conosciuti, dai pronunciamenti di poche migliaia di iscritti via web al manuale Cencelli che governa gli equilibri interni.

Non è lecito poi sapere quali liste raggiungeranno il quorum dei sottoscrittori previsti, chi ha una minima struttura organizzata di riferimento (sindacato, partiti, giornali, movimenti) non dovrebbe fallire l'obiettivo della presentazione,  anche se da qui ad ipotizzare il  superamento del quorum corre grande differenza.

In questi giorni ci sono notizie che stentano a trovare spazio, magari occupano la cronaca locale e vengono spazzate via da gossip e amenità varie.

Molte città italiane invase da turiste si scoprono fragili rispetto alle devianze e alle problematiche sociali, non ci sono servizi se non quelli garantiti dal terzo settore o dalle mense per i poveri in quota Caritas.

Alcune aree del paese sono state investiti da nubifragi e trombe d'aria, per non essere profetici faciloni dovremmo riflettere con qualche argomento sul riscaldamento globale e al contempo sulla manutenzione del territorio perchè imprevedibile può essere un evento atmosferico ma certamente no la gestione del territorio.

In molte città si abbattono gli alberi senza piantarne di nuovi, poca attenzione è rivolta alla pulizia delle caditoie o dei fossati, si tratta di piccoli interventi manutentivi senza i quali i danni recati dal maltempo possono assumere dimensioni inaspettate e  elevati costi a carico della comunità

Le città se vogliono essere luoghi turistici dovranno riservare sempre maggiore attenzione alle manutenzioni, analogo discorso vale per i borghi e i centri periferici

Poi c'è il rincaro tariffe, i costi del gas sono aumentati in due giorni di quasi il 10%, del sei in sole 24 ore, molti paesi europei hanno già deciso il blocco di alcune produzioni industriali per i costi troppo elevati, questo fatto dovrebbe indurre a qualche riflessione sulle decisioni assunte dalla Ue in materia energetica e al contempo denunciare lo sperpero di denaro a fini militari quando mancano fondi per la manutenzione del territorio e la sanità pubblica.

Sono cose dette e ridette e ormai non fanno breccia nella sonnacchiosa opinione pubblica ma dopo l'ubriacatura elettorale, ci potremmo trovare davanti a una economia in ulteriori crisi che potrebbe scaricare i costi sulle classi meno abbienti con i soliti strumenti che vanno dai tagli sistemici al welfare e alla manutenzione del territorio fino alla contrazione degli ammortizzatori sociali.

La piena occupabilità era un tempo obiettivo comune delle forze di sinistra, oggi è prevalso il mantra della autonomia e supremazia di impresa e per nascondere questa svolta neoliberista sono disponibili a parlare di reddito minimo con fondi reperiti da tagli massicci al welfare.

Il gatto si mangia la coda, e a noi non restano che le briciole di lauti banchetti che hanno depredato le risorse pubbliche

ps la flat tax ossia la tassazione piatta non prevede detrazioni, chi crede di pagare meno tasse e avere più reddito ben presto si accorgerà che questo sistema premia i redditi elevati e  non quelli bassi, giusto a ricordare quanto sia pericolosa la sirena dell'abbattimento del prelievo fiscale. Nei paesi dove la flat tax è stata attuata il potere di acquisto è crollato mentre i profitti di pochi sono saliti alle stelle.

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