I reati associativi aprono la strada a feroci interventi repressivi che rappresentano una minaccia alla libertà e alla democrazia

 I reati associativi sono l'anticamera di feroci processi repressivi a prescindere dai soggetti colpiti(ultras, occupanti di casa, sindacalisti di base, aree sociali e movimenti ambientalisti)

Gli strumenti giuridici esistono, poi la scelta dei soggetti da colpire è sempre la stessa, segue il solito copione che individua i settori di resistenza politica incompatibili con i soliti meccanismi consociativi che ormai contraddistinguono le relazioni sindacali

Per essere ancora più chiari, se la scelta è quella di confliggere potrà arrivare il reato associativo a seguito di lunghe e costose inchieste giudiziarie atte a dimostrare la fondatezza del reato associativo. Le legislazioni di emergenza nel nostro paese non sono mai state revocate anche quando sarebbero venute meno le ragioni storiche per attuarle, i risultati sono quelli di avere introdotto in maniera permanente un quadro normativo improntato alla repressione.

Un tempo si parlava di associazione sovversiva oggi si opta invece per la mera associazione a delinquere per cui agli occhi della opinione pubblica non si sa più distinguere tra realtà politiche conflittuali e antagoniste e bande criminali vere e proprie e quindi non scattano solidarietà, sdegno e rabbia per i provvedimenti repressivi adottati.

Si colpiscono percorsi organizzati che nascono non da illeciti ma da obiettivi sociali, con strumenti conflittuali, che nulla hanno a che vedere con l'associazione a delinquere dettati come sono da obiettivi nobili quali la assegnazione di case agli sfrattati o il riconoscimento di una dignità salariale e contributiva. Che poi si raggiungano questi obiettivi ricorrendo a reati è indubbio ma occorre contestualizzare come e dove avvengano queste azioni.

Esiste allora un pericolo per le istituzioni sociali? Se rivendicare dei diritti diventa una minaccia per le istituzioni arriva solo la criminalizzazione dell'esistente.

Alcune recenti provvedimenti adottati, dal trasferimento al 42 bis (con i mafiosi) di alcuni detenuti per reati politici fino a  condanne con lunga detenzione per manifestanti sono di inaudita gravità.

Per approfondire le questioni fino ad ora analizzate rinviamo a un articolo dell'Osservatorio repressione

Dai reati associativi alla lotta alla repressione - Osservatorio Repressione







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