Alla Canna del Gas...e in tutti i sensi.
ascolta il podcast
Yesterday's Papers: Alla canna del Gas
I corridoi energetici sono stati motivo di guerre e il loro controllo rappresenta la causa reale di innumerevoli conflitti, sarebbe sufficiente avere memoria dei fatti storici e non accontentarci della vulgata ufficiale.
L'Ucraina ha rifiutato il rinnovo dell’accordo di transito del gas russo, le conseguenze immediate saranno per altro nefaste per aziende e cittadini ucraini che dovranno sostenere spese superiori del 400% per l'acquisto dei generi elettrici. Sostenere le esportazioni di gas e petrolio russo è indubbiamente una boccata d'ossigeno per la Russia ma ci chiediamo se non sia invece conveniente soprattutto per le economie europee che pagano il gas liquefatto quasi cinque volte tanto di quello russo.
Dopo la fine delle esportazioni russe, Austria, Ungheria e Slovacchia sono corse ai ripari accordandosi con la compagnia petrolifera statale dell'Azerbaijan, SOCAR, e tramite condotte dalla Germania e dall'Ungheria, ma non senza costi aggiuntivi per il transito, avranno l'agognato gas.
Norvegia e Stati Uniti hanno sostituito la Russia come i più grandi fornitori di gas europeo nel 2024, anno in cui gli Stati Uniti hanno rappresentato quasi la metà delle importazioni totali di GNL che notoriamente sono assai più cari del gas di Mosca, oltre a richiedere investimenti ai singoli paesi per l’immagazzinamento, con tecnologia sempre di produzione statunitense.
Stando a questi fatti gli Usa hanno ottenuto un duplice risultato: da una parte accrescere le esportazioni di GNL, soppiantare la Russia, imporre la propria tecnologia e indebolire i competitor europei che hanno subito i maggiori contraccolpi derivanti dalla interruzione forzata del gas russo
Con il crollo delle forniture di gas russo all'Europa, la spirale dei prezzi è impazzita, si paga il gas liquefatto 4 o 5 volte tanto quello Russo, all’indomani della guerra in Ucraina è iniziata una vera e propria spirale speculativa sui prezzi energetici determinando la inevitabile crisi delle economie europee
Commenti
Posta un commento