Meno centrali Operative territoriali del Previsto e di quanto necessario: la Sanità pubblica viene ancora una volta depotenziata

 

La Fondazione Gimbe denuncia che il raggiungimento degli obiettivi previsti dal PNRR alla Missione Salute sono una sorta di scatola vuota, in altri termini il Governo incassa i soldi europei ma non mette in condizione di operare le Centrali Operative Territoriali Cot (Centrali Operative Territoriali: futuro della sanità italiana | Mia-Care), per assenza di infermieri medici in queste strutture.



Come sappiamo da fonti ufficiali le Cot sono considerate degli hub organizzativi per il coordinamento tra ospedali, medici di famiglia, assistenza domiciliare e servizi sociali.

    Ma senza personale queste strutture non possono funzionare, vengono al pettine i nodi derivanti dalle mancate assunzioni di personale e dalla volontà di presentare una riorganizzazione della Sanità pubblica come l’arma risolutiva dei problemi che affliggono il SSN.

Ricordiamo che le Cot previste erano in numero assai maggiore rispetto a quelle realizzate, se vogliamo mettere a frutto queste strutture non serve aumentare i carichi di lavoro per il personale disponibile ma prevedere in tempi rapidi delle assunzioni.

Ricordiamo poi che gli impegni assunti per porre fine al numero chiuso nelle facoltà sanitarie sono caduti nel dimenticatoio e ancora una volta i buoni propositi, ammesso che siano risolutivi, si scontrano con norme e tetti di spesa che affliggono la Sanità

Gimbe infatti precisa che al 30 giugno, risultavano pienamente funzionanti 362 Cot, pari al 59% del totale previsto prima della rimodulazione, ovvero 611 Cot

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