La morbosa attenzione degli apparati repressivi verso il mondo della conoscenza
La morbosa attenzione degli apparati repressivi verso il mondo della conoscenza
a cura della Cub
Stando a quanto abbiamo letto le università italiane, protagoniste di proteste e iniziative contro il genocidio in Palestina, sarebbero particolarmente attenzionate dalle Forse dell'ordine e perfino dal Servizi Segreti.Non passa giorno in cui esponenti della destra chiedano la chiusura di tutti gli spazi concessi nelle scuole superiori e negli atenei a studenti e studentesse attivi che hanno dato vita ad associazioni e collettivi.
L'obiettivo è esplicito ossia porre fine ad ogni esperienza e mobilitazione nel mondo dell'istruzione, uniformare il mondo della conoscenza ai dettami del Governo, della finanza e magari delle imprese di guerra mentre stanno per arrivare tagli poderosi alla ricerca e agli atenei con la ventilata chiusura, o apertura parziale, di tante aule studio.Nelle settimane scorse eravamo intervenuti sulla pericolosità dell’articolo 31 del disegno di legge (approvato alla Camera col numero 1660 e oggi in discussione al Senato come 1236) ‘Sicurezza’ la cui definitiva approvazione viene auspicata dal Governo in tempi rapidissimiSi va prefigurando un autentico stato di polizia all'orizzonte prevedendo, e di questo parla Tommaso Montanari su Il Fatto Quotidiano del 13 Gennaio :
“Le pubbliche amministrazioni, le società a partecipazione pubblica o a controllo pubblico e i soggetti che erogano, in regime di autorizzazione, concessione o convenzione, servizi di pubblica utilità sono tenuti a prestare al DIS, ALL’AISE e ALL’AISI la collaborazione e l’assistenza richieste, anche di tipo tecnico e logistico, necessarie per la tutela della sicurezza nazionale. Il DIS, L’AISE e L’AISI possono stipulare convenzioni con i predetti soggetti, nonché con le università e con gli enti di ricerca, per la definizione delle modalità della collaborazione e dell’assistenza suddette. Le convenzioni possono prevedere la comunicazione di informazioni ai predetti organismi anche in deroga alle normative di settore in materia di riservatezza”.
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