Occupazione scolastiche: una riflessione a tutto campo
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La Barricata: Occupazione scolastiche, un disagio profondo.
"Ciò a cui abbiamo assistito non può essere liquidato come una serie di episodi isolati di vandalismo, ma ci interroga come educatori, cittadini e come comunità.
Le occupazioni scolastiche sono senz’altro nate come l'espressione consapevole e lucida di un disagio profondo verso le derive neoliberiste di una società che appare sempre meno inclusiva, meno attenta ai bisogni dei giovani, meno capace di offrire risposte culturali e politiche a chi non si riconosce nel presente.
D'altro canto è vero che, ad eccezione di una minoranza di scuole, queste occupazioni si sono ben presto trasformate, sono state infatti strumentalizzate e sono sfociate in atti di vandalismo privi di qualsiasi connotazione politica o ideologica, ma caratterizzati da una furia cieca che ha portato distruzione e violenza".
Inizia cosi' la lettera aperta inviata da due docenti delle scuole superiori che hanno promosso anche una assemblea cittadina per riflettere insieme a studenti e studentesse, docenti e non docenti, genitori su quanto accaduto.
La strumentalizzazione del Governo, gli interventi repressivi e securitari del Ministro Valditara vanno respinti con forza ma al contempo urge aprire un dibattito sulle ultime occupazioni e soprattutto sul senso di abbandono dei giovani che ormai non credono più nella rappresentanza e nella azione politica e sindacale.
Abbiamo quindi intervistato le due insegnanti, Orsetta Innocenti (I.I.S. “Santoni”, Pisa) Flaviana Sortino (I.I.S.S. “Pesenti”, Cascina, Pi), per aprire un dibattito senza pregiudizi di sorta.
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