L’Europa cancella la Storia, il Venezuela costruisce il Futuro di Michela Arricale

 


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Yesterday's Papers: L’Europa cancella la Storia, il Venezuela costruisce il Futuro di Michela Arricale

 A Settembre 2024, il Venezuela ha sentito forte la necessità di convocare una grande assemblea di partiti politici, leader sociali, associazioni, comunicatori e parlamentari per immaginare una rete collettiva che possa assumersi la responsabilità di fare fronte alla più grande sfida che oggi l’umanità deve affrontare: l’espandersi e il consolidarsi della rete neofascista globale.

In numeri sono impressionanti: in Europa, ad esempio, subiamo la presenza di 726 organizzazioni (compresi partiti politici) in che si richiamano direttamente o indirettamente al fascismo o al nazismo, ma anche nelle Americhe, da nord a Sud,

In tutto il mondo la geografia del potere della rete fascista e neofascista si espande ogni giorno di più. Cosa possiamo fare di fronte a tutto questo, cosa dobbiamo fare con tutti i Bolsonaro, Milei, Duque, Bukele, Trump, Musk, Besos, Meloni, Rutte, Van der Lyer,  etc...

Vogliamo davvero lasciare che ci circondino?

E così, per rispondere a questa domanda, il Venezuela di Maduro ha voluto e  costruito questo spazio

Il Congresso mondiale antifascista per un mondo nuovo

Il CRED è stato presente all’assemblea fondativa a settembre 2024, ed ora abbiamo partecipato a questa plenaria con la quale è stato ribadito l’impegno della fondazione e deciso il programma di lavoro per il 2025.

Attenzione, qua urge una precisazione, già vedo alcuni di voi storcere il naso. Non sto parlando dell’antifascismo da operetta che affolla il nostro dibattito pubblico, sto parlando di cose serie

Che intendiamo quando parliamo di fascismo? Come intendere il fascismo oggi?

L’Assemblea fonda il proprio lavoro su un assunto: tutte le epoche  hanno il loro proprio fascismo, che si differenzia in base allo sviluppo del modello capitalista, chi non vuole parlare di capitalismo deve tacere anche sul fascismo, insomma.

Oggi, combattere il fascismo, significa combattere contro un modello estrattivo neo-coloniale, in cui una minuscola oligarchia di poteri privati –come fosse il buco nero dell’ umanità- sta risucchiando tutto, finanche gli Stati.

Soggetti privati che si impadroniscono di ogni singolo momento della nostra vita quotidiana, tutto diventa occasione di estrazione di plusvalore. Gli Stati rischiano di diventare obsoleti simulacri di fronte al potere delle corporation, e per alcuni già è così. Interi continenti sono stati ridisegnati dalla brutalità del capitale, e probabilmente questa esasperata ricerca di profitto sarà la causa della nostra estinzione come specie dominante sul pianeta, ma hey....cosa vuoi che sia la vita umana sul pianeta di tutti di fronte al profitto di pochi?

No, non mi consola il fatto che saremo tutti morti, pure quei pochi!

Ecco....è contro questo che si lavora.

Ci avete sentito dire in cinquanta sfumature di voce qui su radiograd ed ovunque, che il fascismo è la fase autoritaria del capitalismo, che corrisponde alla fine del capitalismo come desiderio e la sua definitiva  trasformazione in obbligo.

Ci avete anche  sentito già parlare della guerra come conseguenza inevitabile della crisi di sovrapproduzione e della lotta tra capitalismi alla ricerca spasmodica di profitto, dello svuotamento delle istituzioni democratiche, della trasformazione stessa dell’idea di Stato, che nella visione liberale autoritaria si pone esplicitamente al servizio del profitto privato, ed invece delle blandizie si prepara ad usare il randello per farci accettare la continua erosione di tutti i diritti economici e sociali conquistati fino ad oggi, àper farci accettare con rassegnazione una vita di sfruttamento

Ecco, il Congresso si pone alla ricerca di una linea di intervento efficace su poggi su queste direttrici di base. Ma non è solo questo. E’ molto di più. Perché il fascismo non è un modello che si applica solo al rapporti tra potere ed individui, ma anche tra Stati, e lo sappiamo. Ma alle nostre latitudini l’imperialismo non è una categoria discussa nel mainstream, ancora meno del capitalismo forse...è anzi uno di quei termini che –quando usati in conversazioni con persone che non appartengono alla nostra bolla- fanno alzare gli occhi al cielo...

Lì invece, in un Paese socialista del sud globale che lotta ogni giorno per la propria autodeterminazione contro le ambizioni imperialiste degli USA, beh assume tutta un’altra centralità.

L’imperialismo viene esplicitamente accompagnato al fascismo,  ed entrambe vengono viste come espressioni inevitabili del capitalismo. Per cui la lotta contro imperialismo e fascismo non può essere disgiunta dalla lotta all’attuale modello capitalista estrattivo e coloniale,

Unica possibilità per un futuro di uguaglianza –tra popoli e tra Stati- di cooperazione e di piena soddisfazione dei diritti fondamentali delle persone e del Popoli, finalmente in pace,  liberi dalla paura e dal bisogno.

Non è un utopia, ma una possibilità concreta. Ecco, lì a Caracas si vivono queste parole come una effettiva possibilità concreta, un risultato possibile della lotta attualmente in corso,  se non proprio l’unica possibilità di salvezza dell’umanità intera. 

E queste parole, questi concetti, non le sentite venire da una voce di una radio comunista, ma dalla vice presidenta esecutiva della Repubblica Venezuelana Delcy Eloína Rodríguez Gómez ( tra l’altro anche lei avvocata) nel suo discorso di apertura dei lavori del Congresso, sono parole che vengono trasmesse dai telegiornali, commentate nei talk show

Il socialismo come reale possibilità...vi immaginate che cose meravigliose potrebbero fiorire in Venezuela se fosse finalmente libero dalle sanzioni USA? Se potesse esprimere tutto il proprio potenziale emancipativo? Capite perché si sentono così coinvolti in questa lotta?

Ecco, questo senso del possibile che si vive è una vera e propria boccata di ossigeno, che poi invece torniamo qui e non solo ci troviamo i neofascisti al governo, ma pure il Parlamento Europeo che si è trasformato enl dittatore dello stato libero di Bananas e pretende di riscrivere la storia a suon di decreti.

Mascherata da risoluzione contro la disinformazione putiniana, la risoluzione opera una immonda associazione tra comunismo e nazifascismo, arrivando a suggerire di vietare l’uso dei simboli sovietici –in pratica falce e martello- negli spazi pubblici UE. Per fortuna non conta niente, ma sbaglieremmo se ci limitassimo a trattarlo come una barzelletta. E’ una indicazione chiara della volontà di criminalizzare i comunisti.

Che poi, davvero, vi invito alla lettura, si fa davvero fatica a credere sia un documento votato da un Parlamento reale e non di un film di woody Allen, sembra troppo addirittura per il nostro Parlmento Europeo, davvero, vi prego, leggetelo: 

 - dice che insomma visto che Putin usa la storia sovietica come  giustificare l’invasione dell’Ucraina, visto che abusa della definizione di nazista per propaganda di guerra ( visto che parla di denazificazione dell’Ucraina), visto che non condanna i crimini dell’URSS ed anzi sta usando il 9 maggio un po’ troppo a sproposito, allora noi Europa diciamo basta! questa storia dobbiamo cambiarla! Da oggi comunisti e nazisti sono cattivi uguali, e anzi i comunisti quasi un po’ di più! così Putin non avrà più eroi positivi da usare ai suoi fini.

Non sono stati più i comunisti a liberarci dal nazifascismo e l’Unione Sovietica non ha giocato nessun ruolo in questa liberazione. Non ci ha liberati nessuno, ad un certo punto è tutto finito per opera divina. 

I 27 milioni di morti sovietici saranno certamente numeri inventati dalla propaganda comunista e nel caso forse saranno morti di influenza. Sono senza calzini oggi, figurati ieri. In realtà mi aspettavo che, in conclusione, invitasse tutti gli stati membri ad adoperarsi affinchè i testi scolastici recepissero questa nuova versione migliorata delux, anzi, 2.0 come si usa dire del nostro passato...ma a questo non mi pare siamo ancora arrivati. Credo. Mi auguro.

Per fortuna c’è il congresso mondiale antifascista, che – a proposito del programma di lavoro che ci siamo dati per il 2025- si è impegnato ad organizzare una enorme celebrazione  per gli 80 anni dalla liberazione del nazifascismo, da utilizzare per riaffermare la nostra lotta collettiva per la giustizia e l’autodeterminazione. Il resto dei lavori ci sarà l’ Avvio del "Think Tank dell’Internazionale Antifascista", denominato Foro di Caracas, con l’obiettivo di convocare, nel primo semestre del 2025, un Grande Incontro Mondiale dei Think Tank del Sud Globale.

Lancio del Campo di Formazione “Semilleros del Nuevo Mundo”, un’iniziativa della Scuola Mondiale approvata durante l’Incontro dei Giovani Antifascisti. 

Questo programma mira a formare giovani leader impegnati nella costruzione di un nuovo mondo.

Incontro Internazionale delle Scuole di Formazione Politica del Sud Globale.

Lancio dell’Internazionale Femminista Antifascista.

Realizzazione del Congresso Mondiale Antifascista dei Popoli Originari.

L’Incontro Mondiale dei Giuristi contro il Fascismo, al quale ci auguriamo di partecipare, per stabilire strategie giuridiche per affrontare il fascismo e le sue espressioni simili.

Insomma, sarà un anno affollato di lotte fondamentali, tenetevi pronti.

Ascolta Yesterday's Papers su  www.radiograd.it  - dal lunedì al venerdì alle ore 07:50 ed in replica alle 08:50




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