Arrigo Boldrini: il comandante Partigiano Bulow
Arrigo Boldrini: il comandante Partigiano Bulow
di LAURA TUSSI
Arrigo Boldrini attuò la tesi della
"pianurizzazione" nella lotta resistenziale: i partigiani si
nascondevano in "buche" per poi compiere azioni dirette
Bulow muore nella stessa data (il 22 gennaio) in cui nel 2021 entra in
vigore, a livello mondiale, il TPAN - Trattato Onu di proibizione delle armi
nucleari, uno dei tanti tasselli del lungo lavoro e percorso della pace del XXI
secolo che trova legittimazione nel grande periodo della lotta Resistenziale al
più grande nemico dell'umanità: il nazifascismo.
Bulow muore in una data che quest'anno vedrà l'attuazione del grande
progetto storico del diritto internazionale: l'abolizione degli ordigni di
distruzione di massa nucleari.
Una autentica svolta per l'umanità, uno dei più grandi traguardi e successi
del pacifismo mondiale.
Frutto di tutta quella lotta per la pace che i nostri grandi Partigiani
hanno donato all'intera umanità con la Resistenza al nazifascismo e il loro
importante impegno come partigiani per la pace durante il periodo postbellico e
nella guerra fredda, impegno di cui tutti noi attivisti contro il nucleare,
contro la guerra e per il disarmo siamo prosecutori e eredi.
Arrigo Boldrini al primo congresso ANPI:
"Noi vogliamo che questo primo congresso della resistenza dica
all’Italia e a tutti i paesi che la battaglia antifascista deve continuare. Una
battaglia contro chi minaccia le libertà individuali e collettive, chi
discrimina i cittadini, chi sostituisce il diritto con la forza".
Arrigo Boldrini, nome di battaglia "Bulow", nato a
Ravenna il 6 settembre 1915 è stato
un partigiano e un politico italiano.
Nell'agosto 1943 aderì al clandestino Partito Comunista
Italiano e, dopo l'8 settembre, fu tra i principali organizzatori
della Resistenza in Romagna. L'11 settembre 1943, prese
parte alla riunione fondativa della Resistenza romagnola, tenutasi all'Hotel
Mare-Pineta di Milano Marittima dove propose per la prima volta la tesi
della "pianurizzazione" della lotta armata.
La "pianurizzazione" si basava su una centrata analisi della
società ravennate, secondo la quale i ceti contadini, operai, assieme ad alcuni
ceti urbani, avrebbero potuto costituire una rete clandestina in grado di
sostenere e proteggere i gruppi combattenti partigiani.
La Resistenza in pianura contrasta in parte con l’immagine tradizionale del
partigiano in alta montagna che vive situazioni estreme derivante dai pericoli
dell’ambiente e dei rastrellamenti. Una delle maggiori capacità di adattamento
in un territorio - quello di pianura - che poteva rivelarsi una trappola furono
le “buche”. Si trattava di vere e proprie grandi buche dove alcuni uomini
si nascondevano durante il giorno - quando i partigiani erano maggiormente
visibili - per uscire di notte e compiere attentati e sabotaggi.
Quindi la pianurizzazione fu una decisione all’inizio travagliata ma che
alla fine si rivelò fondamentale nella vittoria finale quando la distanza dalle
baite in alta montagna con l’insurrezione nelle città poteva essere eccessiva e
causare ritardi pericolosi.
Il 12 settembre, un piccolo gruppo disarmato al comando di Boldrini attuò
la prima azione partigiana nell'area ravennate, conosciuta come "la
beffa di Savio", riuscendo a trafugare un ingente quantitativo di
armi travestendosi da militari.
Bulow, membro del gruppo di comando militare romagnolo del PCI,
successivamente ufficiale di collegamento del CUMER (Comando Unico Militare
Emilia-Romagna) e responsabile militare per il C.L.N. della zona di
Ravenna, ebbe un ruolo di primo piano nel comando della 28ª Brigata
Garibaldi "Mario Gordini": le spiccate capacità di stratega e la sua
teorizzazione della "pianurizzazione" della guerra partigiana (fino
ad allora immaginata possibile solo sulle colline o sulle montagne) gli valsero
il soprannome Bulow. Infatti, in una riunione, uno dei suoi compagni, Michele
Pascoli, colpito da un suo piano strategico, esclamò in dialetto: "Mo' chi
sit, Bulow?" ("Ma chi sei, Bulow?"), alludendo al generale
prussiano Friedrich von Bulow che sconfisse Napoleone a Waterloo.
Bulow partecipò in concorso con le forze alleate ed alle dipendenze
del Gruppo di Combattimento "Cremona" del Regio
Esercito al forzamento del fiume Senio ed alla conquista delle
zone attorno al Delta del Po, fino alla definitiva capitolazione delle
forze nazifasciste.
Arrigo Boldrini ha impersonificato i motivi etici e politici alla base
della lotta della Resistenza italiana, costituendone uno dei più autorevoli e
credibili rappresentanti a livello istituzionale: in questa veste, a partire
dal 1947, rappresentò l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, quale
Presidente Nazionale, della quale era Segretario nazionale dal primo
congresso (1947) e poi Presidente fino al quattordicesimo (2006), nel
quale fu proclamato per acclamazione Presidente Onorario.
Muore a Ravenna il 22 gennaio 2008.
Bulow, riuscì a realizzare un'esperienza quasi unica di lotta partigiana in
pianura conquistando con i suoi partigiani il sostegno di centinaia di famiglie
contadine, di operai, braccianti, settori del ceto medio urbano, gruppi di
studenti ed intellettuali, alcuni sacerdoti e tanti ex militari. Molte azioni
furono condotte in modalità non violenta, senza l'utilizzo di armi. Uomo di
provata moderazione, fu sempre impegnato a porre freni agli eccessi d'ogni
genere in guerra e nella vicenda politica post-bellica. Reiteratamente accusato
da ambigui detrattori di qualche responsabilità in una tragica vicenda di fine
guerra, non venne mai soggetto ad alcun procedimento giudiziario perché
estraneo a queste illazioni.
Bulow fu membro dell'Unione Europea Occidentale e pieno sostenitore della
coesistenza pacifica, dell'integrazione europea oltre che dello sviluppo della
democrazia e delle libertà in Italia, in tutta Europa ed in quei Paesi oppressi
da regimi dittatoriali e coloniali. Convinto sostenitore dell'inscindibilità
del nesso fra democrazia e socialismo, in tempi assai precedenti la caduta del
muro di Berlino, ebbe il coraggio politico di affermarlo in casa loro con
gli establishment sovietici, cubani, cecoslovacchi, polacchi,
ungheresi, cinesi e jugoslavi. Aiutò la resistenza portoghese, spagnola,
cilena, greca, argentina, uruguaiana, iraniana contro le rispettive dittature.
Sostenne la causa indipendentista algerina (fu a Tunisi) e vietnamita (fu ad
Hanoi) e quella nazionale curda, di Mandela e palestinese.
Nel corso della sua lunga esperienza parlamentare, quale Padre costituente,
si batté sempre per l'applicazione della Costituzione, difendendola in più fasi
come ai tempi della grave crisi politico-istituzionale del 1960, del cosiddetto
tentativo di colpo di Stato del 1964 e del terrorismo politico degli anni '70 e
'80.
Il testamento ideale di Bulow può essere riassunto con le sue stesse
parole: "Abbiamo combattuto per la libertà di tutti; per chi era con noi,
per chi non c'era ed anche per chi era contro. Tutti i morti meritano rispetto
ma non si possono confondere i combattenti della libertà e quanti scelsero la
dittatura".
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