Assemblea del personale comune di Pisa sulla contrattazione decentrata

Nella trattativa in corso da alcuni mesi sul contratto decentrato, la rsu ha verificato nonostante qualche apertura dell’Amministrazione, l’impossibilità di definire soluzioni differenti da quelle inizialmente presentate. La Rsu ha cercato di incrementare il fondo della produttività (e la produttività individuale), per almeno un biennio, ma rimanendo ferma l’A.C nella sua proposta, anche l’incremento ottenuto rischia di essere vanificato INFATTI I 200 mila euro in piu’ proposti non vanno tutti in produttività Vediamo perché: • circa 60 mila euro saranno necessari per garantire a tutto il personale uguale produttività senza decurtazioni, • 12 mila euro saranno destinate alle specifiche responsabilità per i servizi educativi • 5 mila per ulteriori responsabilità (quali?) • 20 mila euro per le posizioni organizzative nell’anno 2016 e 40 mila euro per gli anni successivi Quanti soldi restano nel 2016? Circa 103.000 euro nel 2016 e nel 2017 circa 80.000 euro. Come destinare le risorse rimanenti? La proposta dell’Amministrazione è quella di orientarle sulle progressioni orizzontali, relative al 15% del personale per il 2016, altro 15% per il 2017 e per il 2018. Alcune considerazioni: Progressioni orizzontali: Intanto i numeri veramente esigui dividerebbero ulteriormente i\le dipendenti, soprattutto in considerazione che che da ben 7 anni il contratto nazionale è bloccato e con esso vengono meno risorse aggiuntive al fondo, risorse con le quali in passato si sono finanziate le medesime progressioni e degli eventuali criteri con le quali attribuirle: Il riferimento ai titoli di studio e di formazione professionale, si scontra con la quasi totale assenza di politiche di formazione negli ultimi anni; sono mancati corsi destinati alla generalità del personale a vantaggio di un numero assai ristretto di dipendenti. Il solo riferimento all’anzianità di servizio finirebbe per lasciare fuori i colleghi assunti di recente che non hanno mai fatto in 7\8 anni alcuna progressione. Fare poi riferimento in via prevalente alla valutazione non appare equo per le note differenze di criteri valutativi adottati dai dirigenti: in alcune direzioni quasi tutti i dipendenti hanno avuto negli anni valutazioni massime, in altre direzioni nessuno. Né ha particolarmente inciso il ruolo unificante dell’OIV come organo di controllo delle valutazioni, dal momento che quasi sempre ha finito per confermare le posizioni dei dirigenti. Tra i criteri proposti dall’Amministrazione non compaiono richiami ai livelli salariali effettivi dei dipendenti (per esempio dei colleghi recentemente assunti tra le categorie protette) partendo con progressioni da chi percepisce minore salario. Posizioni organizzative Per il 2016, considerato che non vi sono pensionamenti di Dirigenti e che non è stata ancora attuata una definitiva riorganizzazione riteniamo che non ci siano le condizioni per un aumento delle P.O. (ma eventualmente perché non hanno pensato di indirizzarle alle progressioni?). Ne potremo parlare nell’anno 2017, a cambiamenti avvenuti. Sarà necessario, inoltre, definire una volta per tutte i criteri con le quali vengono assegnate e quantificate, visto che da anni per alcuni sono una rendita fissa che sopravvive ai vari processi riorganizzativi. Per quanto concerne le specifiche responsabilità: siamo d’accordo per quanto riguarda le risorse stanziate per i servizi educativi (12.000 euro) così come per 5 mila euro, ma anche qui sarà necessario definirne criteri ed ammontare. Sistema di valutazione Occorre un serio sistema di valutazione che consenta una piu ’equa distribuzione della produttività , anche sul piano della performance nel corso degli anni ci sono state solo chiusure, basti ricordare che non è possibile fare un eventuale ricorso interno in caso di disaccordo sulla valutazione In sostanza non condividiamo che molti istituti del salario accessorio, e quindi la distribuzione del salario, non siano agganciate mai alla riorganizzazione degli uffici. Sono numeri messi senza alcun criterio, lo conferma il fatto che proprio in questi giorni l’amm.ne sta lavorando per affidare un servizio esterno di “tutoring in materia di organizzazione del Comune di Pisa” Per queste ragioni la maggioranza della RSU ritiene fondamentale andare all’assemblea del personale per discutere le proposte e decidere insieme: - Rinviare l’aumento delle P.O. all’anno 2017 quando si verificheranno le situazioni per attribuirle (pensionamento dirigenti ecc..) - Rinvio delle progressioni orizzontali al 2017 stabilendo criteri oggettivi (considerando anche coloro che non le hanno mai fatte) con la clausola salva fondo della produttività (chi prende lascia una quota al fondo) - revisione del sistema di valutazione - revisione del piano occupazionale Ultime notizie dalla delegazione del 27 Settembre La parte pubblica comunica che dal fondo 2015 ci saranno decurtazioni di 55 mila euro. Trattasi di un obbligo di legge, ossia la parte della produttività della quarantina di dipendenti andati in pensione . Fino ad oggi queste risorse restavano nel fondo, ma con le normative approvate dal Governo i fondi saranno ridotti in proporzione alla riduzione del personale La parte pubblica all’incontro odierno ha annunciato che la richiesta di incrementare le posizioni organizzative per il 2016 potrebbe venire meno a fronte delle richieste della maggioranza della rsu E’ evidente che il mancato incremento delle Po rappresenterebbe un successo per la parte sindacale, almeno per quanti non hanno voluto sottoscrivere un fondo con aumento delle Po. Tuttavia il problema resta per il 2017, anno in cui l’ac vorrebbe 40 mila euro in piu’ per le Po, richiesta dal sindacato non accolta senza prima quantificare la riduzione della spesa dirigenziale DISCUTIAMONE TUTTI/E IN ASSEMBLEA VENERDI’ 30 DALLE ORE 8.30 (7.40 SERVIZI EDUCTIVI) ALLE ORE 10.30 PRESSO LA SALA FORMAZIONE SESTA PORTA VIA BATTISTI

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