Cosa succede nei servizi educativi comunali?La parola alla rsu del comune di Pisa
SERVIZI EDUCATIVI
APRONO CON MOLTE CRITICITA':
13 EDUCATRICI
COMUNALI IN MENO
NESSUNA
STABILIZZAZIONE
AUMENTO DEI CARICHI
DI LAVORO
I
COMUNI DI BOLOGNA E ROMA DI MILANO E
VENEZIA ASSUMONO EDUCATORI E INSEGNANTI
…. PERSINO AUSILIARI MA IL
COMUNE DI PISA
DICE NO!! PERCHE’????
PER
LA RSU ERA POSSIBILE ASSUMERE FIN DA LUGLIO !!!
Il decreto 113/2016, già operativo da fine
Giugno, adesso è diventato legge.
Questa legge, pur presentando
limiti in altre materie, per quanto riguarda l 'occupazione permette di coprire
i posti vacanti al 100% sia di educatori che di insegnanti superando quindi il
blocco del 25% della finanziaria 2016
che aveva messo in ginocchio i servizi educativi alla prima infanzia di tutta
Italia.
A Roma e già stato firmato
l'accordo per assumere 636 insegnanti di
scuola dell'infanzia e 485 educatrici di asilo nido!!!
A Bologna si assume anche nel
settore ausiliario, dopo anni di stop ed esternalizzazioni: Una battaglia
storica per il sindacato anche a Pisa, ma senza un solo amministratore capace di
ascoltarla
A Pisa il governo locale che in
ogni campagna elettorale si gloria e si
vanta di essere un Comune “ dalla
parte dei bambini e delle bambine” ,
per l'anno scolastico 2016-2017 taglia 13 posti di educatore su 63
di organico e circa 70 posti bimbo a
Gestione Diretta (delegandoli ANCORA
alla gestione privata!), ignorando una
legge che può portare ossigeno e nuove
energie negli asili nido comunali, oltre
a dare risposte occupazionali per i precari che da anni lavorano nei nostri
servizi.
È caduto il paravento e
l'ipocrisia degli ultimi anni!!! l’amministrazione ha sempre negato la volontà politica di privatizzare e giustificava i tagli progressivi ai servizi con i
tagli agli enti locali e i blocchi del turn over .
Ora LA
LEGGE rende
possibile assumere e coprire
la pianta organica + il 10% facendo riferimento alla spesa dei tempi
determinati , ma….
- non si è voluto fermare il percorso di riorganizzazione,
- non si è voluto trattare per migliorarla, anche solo in attesa di strumenti più precisi e definiti
- Non solo, si è voluta ostinatamente questa riorganizzazione che, con troppi educatori “tagliati” rispetto ai bambini assegnati alle strutture, aumenta i carichi di lavoro e obbliga i collettivi ad un rinnovamento necessario da anni, ma compiuto in modo forzato, arrangiato e improvvisato in una sola estate.
Certo che le esperienze negative
che purtroppo stiamo vivendo in ogni parte di Italia e in vari servizi alla
persona non insegnano proprio NIENTE: nei servizi alla prima infanzia a cominciare
dagli asili nido bisogna investire
perché offrano la qualità
necessaria e tutelino bambini, famiglie e lavoratori:
- Investire in nuova e giovane occupazione
- Alleggerire e non incrementare i carichi di lavoro,
- Formare e seguire i collettivi ed i singoli operatori compresi gli operatori ausiliari e di cucina
- Verificare periodicamente il clima e la salute psico-fisica ed il benessere organizzativo
- Modificare le strutture, gli spazi, gli arredi, il microclima per facilitare e adeguare la qualità del lavoro
Qualcosa sta cambiando in ambito
di formazione e sostegno ai collettivi, ma la leva strategica per garantire la
riproduzione di un buon modello è il rinnovamento
generazionale.
La Rsu si oppone alla politica
miope dei tagli e chiede alla Giunta di modificare il piano
occupazionale prevedendo:
ü
l'assunzione di educatrici e di ausiliarie,
ü
la stabilizzazione delle lavoratrici che hanno i
requisiti
ü
ritornare alla copertura delle 63 unità per i nidi e alle 18 unità per la scuola
dell'infanzia, utilizzando nel frattempo le colleghe a tempo determinato, che
in attesa di un incerto futuro ORA SONO DISOCCUPATE !!!
La RSU in attesa di una risposa
da parte della giunta convocherà l'assemblea del personale per decidere la
mobilitazione a sostegno di queste rivendicazioni
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