I sindaci alla questua dal Governo per nascondere la drammatica situazione negli enti locali

I sindaci continuano a chiedere una merce di scambio al Governo per rimuovere alcuni limiti alle assunzioni negli enti locali e attendono di ricevere risposte con la prossima legge di bilancio Non parliamo solo del turn over ma anche di fondi per le città metropolitane. Ma il pressing dei sindaci, che ci hanno abituato da anni a criticare prima le leggi finanziarie solo per battere cassa e poi, a legge approvata, esaltare il loro apporto propositivo, qualche risultato dovrà pure portarlo visto che il Governo alcuni impegni se li è rimangiati nel corso degli ultimi due anni Che i comuni siano al collasso lo dicono i numeri, in soli sei anni la spesa di personale dei Comuni è crollata di circa il 13,5%, praticamente il doppio dei tagli in media subiti dalla pubblica amministrazione La situazione nei piccoli comuni è particolarmente grave, il limite di una assunzione ogni 4 pensionamenti è francamente troppo per enti cdi 20\30 dipendenti L'età dei quasi 369mila dipendenti supera i 50 anni, i tre quarti dei dirigenti è vicina ai 60. Un età anagrafica preoccupante che nel caso dei dirigenti darà vita ad assunzioni a tempo determinato per avere una classe ricattabile dalla politica e da essa dipendente nella prospettiva del rinnovo contrattuale La Legge Fornero ha tenuto al lavoro tanti impiegati demotivati, dal canto loro gli enti locali investono sempre meno in formazione . Gli stessi sindacati anni fa rivendicavano un articolo del contratto che impegnava gli enti a spendere una percentuale della spesa di personale in formazione, con gli anni nessuno ha piu' avanzato una rivendicazione del genere, del resto il buon funzionamento della pubblica amministrazione, la sua efficienza anche per scongiurare processi di privatizzazione dovrebbe essere un obiettivo condiviso da sindacati e cittadini, anche se nei fatti ...... Eppure noi di proposte ne avremmo molte: investimento di una quota dei bilanci alla formazione, escludere dai tetti di spesa gli investimenti destinati alla manutenzione del territorio, a interventi ecosostenibili, alla rimozione del turn over , a regole previdenziali anti Fornero per un ricambio generazionale, alla manutenzione della edilizia scolastica che farebbe anche da volano alla ripresa delle imprese edili E il Governo? Nel migliore dei casi, interverrà per i Comuni sotto i mille abitanti con il ripristino della piena facoltà assunzionale (ma con vincoli di bilancio ancora in auge), il 75% del turn over per gli enti tra 1000 e 10000 abitanti ma sarà assai difficile che si rivedano i tetti per i comuni piu' grandi che poi sono la stragrande maggioranza Se i sindaci porteranno qualche numero in piu' , magari con il ritocco delle percentuali in materia di assunzione, parleranno di grande risultato, un po' come hanno fatto negli anni scorsi anche quando il Governo si rimangiava tutte le promesse fatte Nel frattempo sentiamo ripetere il solito ritornello dei dirigenti a tempo determinato per «separare la politica dall’amministrazione». Noi siamo certi che accadrà l'esatto contrario, dirigenti a tempo saranno piu' ostaggio dei sindaci e degli assessori, disposti a far passare atti e determine che oggi dirigenti con regolare contratto a temo indeterminato sono indisponibili a emanare Precarietà è spesso sinonimo di ricatto, piu' facile che un precario subisca pressioni da parte di politici rampanti sempre meno abituati al confronto con i cittadini, sempre meno presenti nelle piazze e nei consigli comunali, abituati a costruire enti locali come comitati elettorali o centri nevralgici di grandi e piccole opere. Cosa quindi dovremo aspettarci da sindaci podestà e dal loro decisionalismo bonapartista?

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