Il ritorno del protezionismo . la vittoria di Trump tra working class e odio per gli immigrati

La vittoria di Trump, benedetta in Europa non solo dalla Russia ma dalle coalizioni nazionaliste e di destra, deve indurre a qualche riflessione Sgomberiamo il campo subito da un equivoco: la Clinton non era una alternativa credibile, non sarebbe stata votabile da un democratico(nel senso reale del termine e non nella sua accezione capitalista a stelle e strisce) neppure con la pistola alla tempia Chi ha votato allora Trump? Di sicuro non gli afro americani , molti dei quali non hanno neppure scelto la Clinton. Di sicuro e in massa la vecchia working class bianca, quella vittima delle delocalizzazioni e della deindustrializzazione che in alcuni stati ha determinato disoccupazione e miseria. Negli ultimi 35 anni sono diminuiti del 36% i posti di lavori manifatturieri, stiamo parlando della industria americana fordista, quella che negli ultimi lustri ha alimentato razzismo, rivalsa, odio per gli immigrati visti come nemici che hanno rubato il posto di lavoro alla vecchia classe operaia. Decine di migliaia di famiglie sul lastrico, costrette a vivere in roulotte perchè le loro case sono finite all'asta dopo la crisi immobiliar-finanziaria del 2008 che ha visto il Governo Usa salvare la grande finanza con elargizioni e aiuti di stato proprio quando lasciava marcire nella miseria parte della popolazione Trump ha fatto il pieno del voto bianco, sette voti su 10 di bianchi sono andati a lui riconoscendosi in un programma protezionista, nazionalista che parla alla pancia di una working class restata senza soldi, senza lavoro e privata della sua identità Cio' non significa che Trump farà gli interessi della classe operaia, anzi è anche possibile che di fronte ad una eventuale ripresa del conflitto sindacale usi la mano pesante, tuttavia riflettiamo sul fatto che anche stati decisamente democratici come il Wisconsin e il Michigan sono passati ai repubblicani proprio a seguito della crisi che ha colpito il settore industriale Trump ricorda Berlusconi, è un prodotto amato dal popolo di bassa e media istruzione, del resto in Usa l'analfabetismo di ritorno la fa da padrone e proprio tra chi ha una bassa istruzione i repubblicani hanno letteralmente spopolato, un po' come accadde 25 anni fa con Berlusconi e la Lega nella classe operaia del nord Hanno vinto le paure, la voglia di affermare una dignità calpestata dalla crisi che si è materializzata nell'odio verso la classe dirigente espressione dei blocchi finanziari Che poi questo voto si tramuti in politiche reazionarie è un altro discorso Tanto per fare alcuni esempi, Trump cercherà di bloccare le importazioni a basso costo, proverà a rinegoziare alcuni trattati di libero scambio, avrà una politica estera di chiusura alla Cina e la sua politica monetaria attaccherà lo yuan, sarà senza remore un presidente votato a politiche ostili alla immigrazione. Per proteggere l’industria statunitense sarà disposto a rivedere trattati internazionali e lo stesso li bero commercio ripristinando dazi contro le importazioni dalla Cina e dal Messico, nella speranza di evitare ulteriori delocalizzazioni verso il sud America, disposto a fare tutte le debite e indebite pressioni per scongiurare investimenti tedeschi nel settore metalmeccanico in Messico, un paese dove molti marchi hanno trasferito propri impianti produttivi per il basso costo della manodopera Sono solo alcuni scenari possibili, di sicuro una buona parte del programma di Trump sarà destinato sl dimenticatoio ma da qui a pensare che si tratti di un fuoco di paglia corre grande differenza. La crisi del sistema capitalistico produrrà altri Trump in Europa, il protezionismo resta la sola risposta di un sistema malato che non riesce piu' a governare la crisi in cui si dibatte

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