Il primato della flessibilità e dello sfruttamento
Il contratto part time viene sovente presentato come una scelta della lavoratrice o del lavoratore ma è in realtà un compromesso imposto dal datore. Dovrebbe far pensare che una buona parte dei contratti part time riguardi le donne . Il Jobs act ha poi introdotto alcune novità
importanti anche per il part-time con tante
clausole di variazione temporale della prestazione.
Il Jobs act serve ai padroni e non a noi, per esempio è possibile che il datore possa ottenere dal part time lavoro straordinario o se volete attività lavorativa supplementare. non superiore al 25% dell’orario settimanale, in cambio del 15% di maggiorazione della paga oraria.
Favorire part time e poi imporre loro lo straordinario? Con il jobs act è possibile, poi subentrano le cosiddette clausole elastiche utili ad aggirare la contrattazione collettiva variando cosi' la natura stessa del contratto. Si depotenzia il ccnl, si aggirano delle regole rinviando ad una sorta di contrattazione tra datore e lavoratore, bastano 48 ore di preavviso per potere modificare gli orari, clasole flessibili che poi sono strumenti nelle mani dei padroni per imporre al lavoratore la propria volontà.
Al padrone non sarà difficile strappare la forma scritta con la quale cambia la natura del contratto e converrà anche l'incremento retributivo per le ore supplementari.
Le clausole a modificare l’orario di lavoro escludono una modifica unilaterale degli accordi ma prevedere questa modifica consensuale attribuisce ai padroni una posizione di forza determinante per ridurre all'impotenza ogni contrattazione individuale.
Anzi è proprio la natura individuale della contrattazione l'elemento dirimente di questo stravolgimento generale dei diritti.
Il Jobs act serve ai padroni e non a noi, per esempio è possibile che il datore possa ottenere dal part time lavoro straordinario o se volete attività lavorativa supplementare. non superiore al 25% dell’orario settimanale, in cambio del 15% di maggiorazione della paga oraria.
Favorire part time e poi imporre loro lo straordinario? Con il jobs act è possibile, poi subentrano le cosiddette clausole elastiche utili ad aggirare la contrattazione collettiva variando cosi' la natura stessa del contratto. Si depotenzia il ccnl, si aggirano delle regole rinviando ad una sorta di contrattazione tra datore e lavoratore, bastano 48 ore di preavviso per potere modificare gli orari, clasole flessibili che poi sono strumenti nelle mani dei padroni per imporre al lavoratore la propria volontà.
Al padrone non sarà difficile strappare la forma scritta con la quale cambia la natura del contratto e converrà anche l'incremento retributivo per le ore supplementari.
Le clausole a modificare l’orario di lavoro escludono una modifica unilaterale degli accordi ma prevedere questa modifica consensuale attribuisce ai padroni una posizione di forza determinante per ridurre all'impotenza ogni contrattazione individuale.
Anzi è proprio la natura individuale della contrattazione l'elemento dirimente di questo stravolgimento generale dei diritti.
Allora cosa cambia?
- Per cambiare l'orario di un contratto part time serve la forma scritta e l' adeguamento retributivo. In teoria il datore non decide da solo, in realtà lo spettro del licenziamento e la natura individuale della contrattazione porta il padrone ad avere campo libero, a far sottoscrivere le clausole che vuole in cambio di qualche euro in piu' sicuramente cifre assai piu' contenute di una eventuale trasformazione del part time in full time.
- clausole elastiche o flessibili sono un'arma in piu' nelle mani dei padroni che possono, con atto scritto , imporre cambiamenti orari sfavorevoli
- lavoro supplementare dovrà rispettare i limiti del ccnl ma nel frattempo ci sono mille deroghe che hanno stravolto il principio secondo cui c'erano dei limiti invalicabili a tutela della salute, della sicurezza e dell'occupazione
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