Occupati? Dati preoccupanti e contraddittori.

La tendenza diffusa è quella di un mercato del lavoro che crea pochi di posti di lavoro  e comunque in numero ridotto rispetto ad altri paesi europei. A febbraio , dopo due anni di continua crescita, il contratto a termine ha subito un piccolo rallentamento a vantaggio di quello a tempo indeterminato. E' evidente che gli effetti del “bonus giovani” siano stati ben poca cosa, le aspettative del pd si scontrano con i dati dell'Istat .
Ormai le statistiche escono ogni mese e la tendenza è quella di prendere dei dati parziali per giustificare alcune scelte politiche, quasi mai si confrontano i risultati in un arco temporale piu' largo.
E i dati, se letti con obiettività e senza doppi fini, ci riportano a un paese in crisi, senza lavoro e senza identità a dimostrare il fallimento delle politiche del Jobs act

Allora proviamo a riassumere i punti salienti di un ragionamento analitico sul lavoro? Giusto per fare chiarezza
  • dopo anni di crisi, solo ora,  stiamo ritornando al numero degli occupati del 2008, dopo dieci anni di crisi economica e occupazionale. 
  • il lavoro continua ad essere per lo piu' precario e i contratti stabili sono il frutto della trasformazione di alcuni contratti da anni precari
  •  il lavoro non esiste per i giovani , gli under 25 sono per lo piu' disoccupati, costretti a vivere in famiglia, privi di ogni forma di reddito.
  • il tasso di occupazione resta al 58% , 10 punti  in meno della media Ocse, le donne con un lavoro sono veramente poche, siamo agli ultimi posti d'Europa.
  • la crisi ha colpito duramente il lavoro autonomo, in un solo anno si sono perse piu' di 250 mila partite Iva.
  • il lavoro arriva per gli over 50 (+292mila occupati) e per i giovanissimi ma la fascia d'età piu' laboriosa per eccellenza, che va da 30 ai 50 anni se la passa sempre peggio e vede il numero degli occupati ai minimi termini. 
  • I risultati ottenuti in Italia sul fronte occupazionale sono risibili rispetto allla media europea ma attenzione : sono i paesi mediterranei quelli in maggiore difficoltà e l'Italia è messa meglio solo della Grecia della Spagna, distante anni luce dalla Germania . 
  • Il sistema scolastico in Italia non funziona, ci sono pochi diplomati avviati al lavoro e il numero delle immatricolazioni all'università è crollato ai minimi termini. La buona scuola e il lavoro gratuito non sono la soluzione per costruire una connessione tra istruzione e lavoro, sarebbe il caso di ricordarlo a chi continua a vaneggiare sui grandi risultati ottenuti negli anni Renziani.


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