La mattanza nei luoghi di lavoro

Una autentica mattanza impropriamente definita morti bianche, non conosciamo altre parole per denunciare la strage di lavoratori e lavoratrici.
Prima delle nostre considerazioni rinviamo a quanto scrive  L'osservatorio indipendente (http://cadutisullavoro.blogspot.it/)

A futura memoria postato il 25 gennaio 2018. Per l’INAIL sono 1029 i morti complessivi nel 2017 (compresi i lavoratori con mezzi di trasporto) Per l’Osservatorio Indipendente sono 1380 (ci sono anche 139 agricoltori schiacciati dal trattore che non sono stati conteggiati dall’INAIL, più tanti altri lavoratori che non appaiono tra le denunce INAIL.
Report morti sul lavoro nell’intero 2017
Nel 2017 dall’inizio dell’anno al 31 dicembre i morti sui luoghi di lavoro sono stati 632, oltre 1350 con le morti per infortunio con i mezzi di trasporto.
Il 1° gennaio 2018 l’Osservatorio Indipendente morti sul lavoro ha compiuto 10 anni, da quell’anno i morti per infortunio sul lavoro sono costanti, in molti anni addirittura aumentati. E’ nato poche settimane dopo la strage alla Thyssenkrupp di Torino ed è dedicato a quei 7 lavoratori morti in modo disumano.
Oltre 1.500.000 di persone hanno visitato l’Osservatorio in questi dieci anni. Vi ringraziamo per la vostra sensibilità.
Report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 dicembre 2017
Dall’inizio dell’anno al 31 dicembre sono morti sui luoghi di lavoro 632 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1400 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro. Il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Anche il Jobs act per la possibilità di essere licenziati, senza appello, ma solo con un po’ di denaro, rende i lavoratori licenziabili se si oppongono a svolgere un lavoro pericoloso. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL.

 La mattanza dei profitti
 I mezzi di informazione giocano un ruolo dirimente nell'occultare le morti sul lavoro relegandole a fatti di cronaca  o catalogandone le cause come errori umani . Uno stillicidio che accomuna tutte le regioni d'Italia, colpisce indistantamente lavoratori pubblici (vigili del fuoco) o del settore privato.   Anche a volere rinchiudere le morti sul lavoro dentro asettici dati statitisci non riusciremmo nell'intento, in media si registrano nei primi 100 giorni del 2018 ben 1,67  morti al giorno con incremento di oltre l'11% rispetto al 2017. Le Regioni piu' colpite sono quelle del Nord che registrano il maggior numero di impiegati e di ore lavorate, Veneto, Lombardia e Piemonte , ma anche nel centro Italia non si scherza (10 morti in Toscana) o nel Sud (11 in Campania)
Le statistiche dell'Inail sono parziali perchè innumerevoli infortuni e morti sul lavoro non risultano tali, la consuetudine di non denunciare gli infortuni di piccola e media entità è diffusa nel mondo del lavoro, le pressioni delle aziende timorose di subire sanzioni e controlli sono spesso determinanti
Non si tratta solo di una insufficiente (a dir poco)  applicazione delle norme vigenti in materia di sicurezza, fin dalla sua approvazione, il testo unico ha subito attacchi delle aziende e in Parlamento miranti a contenere le sanzioni a carico delle aziende inadempienti e a ridurre il penale a favore di semplici multe. In Italia si è operato in ambito legislativo per ridurre il sistema dei controlli, per anni abbiamo denunciato l'assenza di ispettori nei cantieri. Il problema non puo' essere ridotto alla semplice osservanza di regole e normative, le ragioni del profitto hanno prevalso nell'ignavia e nel disinteresse degli stessi sindacati. Esistono accordi e protocolli che vedono protagonisti sindacati, aziende e istituzioni locali, accordi disattesi e destinati a rimanere lettere morta, protocolli fatti di chiacchere perchè lo stato e le autorità competenti in materia di salute, prevenzione e sicurezza hanno abdicato alle imprese. L'ingresso nella Ue non è stato determinante, anzi spesso sono proprio le regole europee ad avere creato una attenzione formale che magari produce delle leggi accettabili che poi vengono , pezzo dopo pezzo, smontate e addomesticate. Troppi vincoli alle imprese vengono ritenuti  negativi per la crescita delle stesse, le regole, quando esistono, sono facilmente aggirabili perchè i padroni possono agire indisturbati.
Il sindacato confederale non ha mai portato avanti istanze e lotte reali per la sicurezza nei luoghi di lavoro, non basta ampliare l'elenco delle malattie professionali riconosciute, esiste una interminabile trafila burocratica perchè il lavoratore colpito possa raggiungere il sospirato riconoscimento, ancora piu' lunghi sono i tempi per la corresponsione di un indennizzo. Gli anni della crisi hanno acuito il problema, si lavora precariamente e con appalti al ribasso e le spese per la sicurezza rappresentano costi sempre piu' ridotti, del resto l'obiettivo dei Governi è stato quello di alleggerire gli oneri a carico delle imprese. Le morti sul lavoro sono un problema di classe, o si combattono oppure si fanno solo chiacchere. Ma per combatterle non si puo' assecondare il lavoro gratuito, il jobs act, la cancellazione dell'art 18 o far finta di opporsi quando non si convocano neppure degli scioperi. La spending rewiew (ricordate l'uomo del Fondo Monetaio Cottarelli? Quel Cottarelli cheviene invocato anche dai Grillini...) ha tagliato anche la spesa per gli ispettori senza i quali mancano le figure preposte al controllo effettivo dei cartieri. Lavorare a ritmi insostenibili e allungare l'età lavorativa , questo accade da anni e rappresenta una delle principali cause dell'aumento di infortuni e di morti sul lavoro, aumentano infatti i casi di infortuni\morti di over sessantenni.
E il sindacato? A loro signori basta accordare un anticipo della pensione ampliando di poco le categorie dei lavori usuranti che per altro escludono innumerevoli mansioni pericolose. Ma anche quell'anticipo è di pochi mesi e non incide piu' di tanto in un mondo del lavoro all'insegna dello sfruttamento sempre piu' intensivo, il logoramento psico fisico è tangibili, basterebbe ricordare  e documentare quanto accade da anni negli stabilimenti della FCA
E infine la inosservanza delle  normative in materia di salute e sicurezza va di pari passo con l'evasione , ossia con la presenza sempre piu' numerosa di lavori irregolari, al nero o pagati solo per poche ore rispetto alla loro effettiva prestazione lavorativa. Del resto con il voucher è stato possibile sottopagare la forza lavoro, esentare le imprese dal pagamento di tante tasse ed aggirare le normative di sicurezza, quel voucher che avrebbe dovuto essere cancellato ma negli ultimi tempi sta tornando in altre vesti.
I datori di lavoro hanno ottenuto quello che volevano, libertà di sfruttare e di licenziare chi alza la testa e rivendica diritti, hanno ottenuto di scambiare un processo penale con il pagamento di qualche sanzione. Il profitto ha vinto, ha assoldato i sindacati nella folta schiera dei servi, i lavoratori e le lavoratrici morti diventano oggetto di statistiche, occasione per qualche patetico discorso istituzionale o articoli di cronaca.
Noi non vogliamo adattarci a questo stato di cose, il solo modo che conosciamo per difendere la dignità e i salari dei lavoratori è quello di intraprendere percorsi conflittuali, senza lotta, senza far male ai padroni non si tutelano i lavoratori , la loro stessa salute e sicurezza.
Non puo' esserci consociativismo e accordo istituzionale con i responsabili della mattanza

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