Non si investe nei servizi educativi statalizzando le scuole dell'infanzia comunali

Non si investe nei servizi educativi statalizzando le scuole dell'infanzia comunali

Aula affollata e posti in piedi alla Stazione Leopolda di Pisa per parlare di scuole comunali, nidi e scuole d’infanzia, di lavoratrici e soprattutto di bambine e bambini.

Gli interventi hanno evidenziato le contraddizioni delle scelte operate dalla Giunta Conti che rinuncia alle scuole dell'infanzia e disinveste nei servizi educativi comunali. Dal piano occupazionale redatto nell'anno 2019 si evince che le priorità per l'Amministrazione comunale non sono le assunzioni in biblioteca, negli uffici e nelle scuole. E poi  si rinuncia a costruire percorsi scolastici integrati da zero a sei anni come prevede la Legge regionale.

Non si tratta di considerare un modello migliore di un altro ma di valorizzare le specificità di ciascuno per arricchire il sistema educativo e scolastico. Nelle scuole comunali esiste una maggiore compresenza di insegnanti nell'orario scolastico,  si riservano maggiori risorse destinate alle  bambine e ai bambini con disabilità.

Sopprimere una scuola comunale determina la riduzione di un servizio alla comunità. 

Statalizzare  una scuola d’infanzia ha conseguenze occupazionali gravi: con la chiusura di una sezione alla scuola d’infanzia Agazzi si sono già persi posti di lavoro tra il personale ausiliario non comunale che con l' inquadramento attuale non sarà in possesso della qualifica necessaria ad operare, a parità di mansioni, all'interno delle scuole statali, senza dimenticare poi che si tratta di appalti diversi per i quali non esiste alcuna clausola sociale di salvaguardia occupazionale. 

Le insegnanti delle scuole comunali sono appetibili come future impiegate magari per coprire i vuoti di organico prodotti da un piano occupazionale illogico. Ma il trasferimento ad altre mansioni svilisce le competenze per le quali  hanno studiato e  mortifica la passione con la quale si sono dedicate alle bambine e ai bambini e alle loro famiglie.  Molti  posti di lavoro professionalità saranno perse con i processi di statalizzazione.

Non ci piace il fatto che l’Ente locale  abbia operato in disaccordo con le linee guida sul piano dell’offerta formativa della Regione facendo valere il proprio peso nella rete scolastica regionale a colpi di maggioranza anziché trovare soluzioni condivise e rispondenti alle esigenze e ai bisogni di tutte le comunità locali della provincia di Pisa.  Statalizzare le materne comporta la fine della esperienza della scuola d’infanzia Agazzi premiata come esperienza di città educanti a livello nazionale. Quei soldi stanziati dal bilancio comunale per i servizi educativi saranno persi inesorabilmente.

Non ci piace che nonostante centiniaia di firme contro la chiusura, l'assessora Munno e la Giunta Conti ignorino il parere dei cittadini contrari alla statalizzazione, non piace l'idea che per accontentare il comune di Pisa non ci siano soldi per le scuole in carcere a Don Bosco o all'Ospedale o si rinunci ad aprire una sezione pubblica statale in un Comune limitrofo. E non ci piace che tanti bambini\e residenti nei comuni limitrofi siano considerati cittadini di serie b in nome della pisanità perchè i loro genitori non avevano i soldi per acquistare o affittare una casa nel territorio comunale di Pisa .

L'amministrazione Conti ha detto alla Rsu di volere investire nei servizi educativi i soldi risparmiati dalla statalizzazione, noi pensiamo che sia praticabile un'altra proposta: costruire strutture da zero a sei anni in ogni plesso scolastico salvaguardando l'esperienza acquisita, assumere educatrici, ripensare alcuni orari senza traformare i nidi in "deposito di bambine e bambini ", un concetto in palese contraddizione con qualunque pensiero pedagogico.

Chiediamo servizi di qualità per più bambine e bambini, e le loro famiglie, chiediamo all'Amministrazione comunale la reinternalizzazione dei servizi refezione e del personale ad oggi impiegato negli appalti

 L’amministrazione Conti sembra invece apprestarsi a dare più servizi allo stesso numero di bambine e bambini con la discriminante tra la residenza storica nel comune di Pisa e quanti a Pisa invece sono nati o solo recentemente residenti. 

Di questo e di molto altro se la Giunta non vorrà parlare con noi, saremo noi ad andare a parlare con la Giunta.

L'assemblea della stazione Leopolda
Rsu Comune di Pisa, genitori

Commenti