Scuola e sanità: facciamo due conti

Quanto serve per rinnovare il contratto dei circa 800mila professori italian?

Stando alla manovra siamo a 812,63 milioni di euro nel 2020 e a 1.670,12 milioni dal 2021, apparentemente tanti soldi ma trodotti in cifre corrispondono ai soliti 80 euro lordi a regime. Come nel precedente contratto del pubblico impiego, arrivato dopo 9 anni, la fatidica cifra degli 80 euro lordi resta l'ammontare degli aumenti, pochi soldi se pensiamo al reale potere di acquisto perduto e soprattutto se confrontiamo gli stipendi della Pubblica amministrazione italiana con quelli erogati nei paesi del centro e Nord Europa.
Aumenti decisamente piu' bassi di quelli promessi alla categoria dagli ultimi due ministri dell'istruzione, Bussetti e Fioramonti.
Chi si aspettava stanziamenti ulteriori destinati ai rinnovi contrattuali, dopo l'approvazione della Legge di Bilancio, resterà deluso senza poi guardare ai fondi destinati all'edilizia scolastica, al Fondo ordinario di finanziamento degli atenei per il quale i Rettori avevano presentato richieste di gran lunga superiori alle cifre accordate.


2 miliardi di euro destinati alla edilizia sanitaria sono ben poca cosa se teniamo conto che gran parte degli ospedali sono cosi' vecchi da presentare costi di manutenzione elevati e alla lunga superiori di quanto spenderemmo con nuove costruzioni seguendo tecniche moderne per il risparmio energetico.

Intanto in numerosi ospedali si torna a far pagare i pazienti per la tv in camera...

Quando poi parliamo di edilizia dovremmo estendere il ragionamento non solo a tutti i luoghi dove si effettuano prestazioni sanitarie ma anche alle Residenze per anziani e alla stesse abitazioni, molte sono infatti quelle insalubri soprattutto l'edilizia popolare che ha bisogno di investimenti e ristrutturazioni che in questi anni sono venute meno o erogate con il contagocce.

Prevenzione, igiene e sicurezza sono spesso solo parole alle quali non segue quasi mai una progettualità complessiva che veda lo stato nel ruolo di programmatore e finanziatore degli interventi necessari.

Quando poi si parla di patto per la salute non troviamo spazio alcuno per le figure amministrative del SSN, come se queste figure importanti per la gestione di tanti servizi non avessero diritto di cittadinanza.

Sempre per la sanità non sono stati sostanzialmente rivisti i tetti di spesa imposti da anni e causa delle mancate assunzioni di pesonale acuendo la cronica mancanza di figure professionali indispensabili per erogare un servizio pubblico dignitoso e all'altezza delle aspettative.

La cifra dei 3 miliardi di euro prevista per il rilancio del settore educativo è ben lontana dalle cifre previste per il prossimo biennio, ossia  quasi 2,5 miliardi nel 2021 e 2,6 miliardi nel 2022.

Di fatto l'Italia continua a spendere molto meno, in rapporto al suo Pil , degli altri paesi europei, noi siamo fermi (con la nuova Manovra di Bilancio ) al 3,6 quando negli altri paesi si supera da anni il 5% e la spesa dei singoli settori vede in grande sofferenza l'università (oltre il 25 per cento in meno , sempre in relazione al Pil, di quanto spendano i paesi del centro e nord Euopra) e le scuole superiori.

Anche i rinnovi contrattuali sono nell'occhio del ciclone, come dicevamo sopra siamo ben lontano da aumenti medi lordi di 100 euro al mese, sarebbe stato sufficiente poco piu' di 500 milioni di euro per arrivare a questa cifra di dignità.

Fatti due conti, la Manovra di Bilancio non ha tenuto conto dei reali fabbisogni di due settori nevralgici per la ripresa del paese come istruzione e sanità, analogo discorso andrebbe fatto per gli enti locali e tutti gli altri rinnovi contrattuali della Pa.

Cifre ben al di sotto dei reali fabbisogni che acuiranno le disuguaglianze e le distanze del nostro paese dalle nazioni europee.

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