Toscana sempre piu' in crisi?
Il 2019 sta per finire, ad anno nuovo entreremo in campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio Regionale, la data del voto potrebbe essere tra Maggio e inizio Giugno ma nulla ad oggi è stato deciso.
In questi ultimi 5 anni la Toscana è decisamente cambiata, sono stati modificati gli equilibri politici, se prima imperversavano Renzi e il cosiddetto Giglio Magico, oggi gli scenari sono in parte cambiati c'è chi è uscito, proprio in disaccordo con Renzi, dal Pd per poi silenziosamente farvi ritorno una volta nata Italia Viva.
Gli scenari politici sono in evoluzione, alcune città da anni a guida Pd sono passate alla destra (Siena, Pisa e altri piccoli centri), si sta consumando il consenso elettorale e sociale verso il centro sinistra.
Come in altre parti d'Italia i consensi a quella che un tempo si definiva sinistra radicale sono in calo nonostante il buon lavoro fatto in consiglio Regionale e in qualche consiglio comunale , un calo che dimostra la perdita di quella base sociale di riferimento un tempo esistente.
Gli operai votano spesso e volentieri Lega, non è certo una novità visto quanto accaduto già negli anni novanta con una ricerca sul voto delle tute blu, commissionata dalla Cgil, che mise in luce lo spostamento dei consensi verso l'allora Lega Nord e Forza Italia nelle fabbriche del Nord
Nell'ultimo decennio i poveri nella Regione sono quasi raddoppiati passando da 62mila
a 117mila unità, idem i disoccupati che da 83mila passano a 122mila unità. Cressce il tasso di disoccupazione, dal 5 al 7,3
per cento, aumenta il tasso di disoccupazione giovanile (dal 14,6 al
22,9 per cento). Da qui a 10 anni avremo oltre 55 mila over 70 in piu' e altrettanti over 20 in meno, una Regione popolata da uomini e donne sempre piu' avanti con gli anni.
Ci sono aree industriali basate sul commercio dove ogni giorno vengono denunciati licenziamenti, i risultati del jobs act sono questi e non altri, abbiamo raccolto la testimonianza di un operaio licenziato da un marchio famoso nel mondo e assai radicato nel fiorentino giusto per ricordare come i diritti dei lavoratori siano diventati una sorta di variabile dipendente dalla volontà padronale.
Ma siamo anche la Regione nella quale sono spuntati fenomeni di caporalato, di immigrati che sfruttano altri immigrati (di diversa etnia) , storie allucinanti di padroni che non pagano i loro sottoposti per mesi e quando scatta lo sciopero e la organizzazione sindacale ricorrono a ogni mezzo possibile per spengere le proteste
Siamo la regione nalla quale stanno sperimentando l'applicazione del decreto sicurezza con le multe contro operai e solidali per blocco stradale, nella regione che si vantava di non condividere i dettami Salviniani non c'è che riflettere sulla incoerenza tra le parole o i fatti se non proprio ricordare che una legge fino a quando è in vigore viene applicata, ergo se qualcosa deve essere fatto sarà cancellare tutti i decreti sicurezza dalla a alla z.
Siamo la Regione delle eccellenze che tuttavia scappano via verso il nord Europa perchè qui sarebbero svalorizzate e sottopagate
Siamo la Regione che al di là delle chiacchere ha chiuso alcuni presidi ospedalieri importanti nella Regione, sono prevalse le logiche economiche, i conti insomma, sulle ragioni umanitarie e sociali, basta chiederlo agli abitanti delle isole o delle aree di montagna.
Siamo la Regione che non riesce a mettere insieme le bellezze artistiche dentro percorsi turistici ragionati, prevale ancora il campanilismo che mette in competizione borghi e città con risultati non certo apprezzabili
Siamo la Regione che ha scelto di non intervenire davanti alla statalizzazione delle materne comunali (un leit motive delle giunte di centro destra), in Regione adducono motivazioni tecniche incomprensibili agli occhi di gentitori e lavoratrici
Siamo la Regione dove a fine Aprile si impedisce, in alcune aree, la pesca delle telline, un mese dopo ogni pesca diventa possibile e arriva, a fine Maggio ,anche la bandiera blu a testimoniare l'eccellenza delle nostre acque. Sicuramente tratti di mare sono inquinati e altri invece con acque limpide e pulite, gli ambientalisti lamentano che alcuni interventi sarebbero stati necessari e potrebbero esserlo tutt'ora soprattutto a tutela dei corsi di acqua dolce.
Siamo la regione con i distretti industriali a nascondere situazioni di sfruttamento intensivo della forza lavoro, molte produzioni sono state delocalizzate ma non si parla piu' di internalizzare le stesse.
Questa è la Toscana dell'anno 2020, sicuramente una Regione con molte luci ma anche con diverse ombre e zone oscure, dove non manca lo sfruttamento della forza lavoro, aree di montagne abbandonate e con scarsa manutenzione delle strade e dei boschi(ringraziamo di questo la Legge Del Rio), la nostra sanità è ambita dai cittadini di molte altre aree del paese ma restano lunghe le liste di attesa per visite e analisi.
E' il caso di uscire dai loghi comuni della toscanità e fare i conti con i cambiamenti intervenuti, senza fare sconti alla classe politica ma solo per capire quali siano le reali necessità , come organizzare la resistenza della classe lavoratrice, come costruire i presupposti di socialità e welfare che un tempo rappresentavano per tutti\e un vanto. Farlo significa stare dalla parte degli ultimi, dei lavoratori sfruttati, rivendicare servizi sanitari, educativi e sociali, costruire sinergie tra lavoratori e cittadini senza guardare alle elezioni.
Commenti
Posta un commento