Abbattere le statue ma per uscire dall'oblio. Amnistia per i fascisti di ieri e amnistie di oggi per i contagi
Nel corso degli ultimi 70 anni non abbiamo mai affrontato, nel nostro
paese, i crimini del colonialismo e del fascismo, crimini di guerra e
contro l'umanità.
Tutto cio' è stato possibile dalla connivenza di tanti italiani con il fascismo prima e con il potere democristiano dopo. Un colpo decisivo fu assestato dalla amnistia Togliatti che permise a tanti fascisti di uscire dal carcere e venire prontamente riammessi ai loro incarichi, amnistia che va giudicata storicamente ma che fu decisiva per la riabilitazione di molti sostenitori del ventennio e della stessa Repubblica Sociale.
Professori, dirigenti di impresa, funzionari pubblici, questori, giudici e
prefetti sono passati indenni dal Fascismo alla Repubblica fondata sulla
Resistenza, il numero degli epurati alla fine risulterà di poche decine
di persone, forse centinaia ,inferiore perfino a paesi che non hanno
conosciuto 20 anni di Regime nazi fascista ma solo l'occupazione
tedesca. Già a metà degli anni cinquanta in carcere non c'era un solo fascista, al
contrario numerosi partigiani vi restarono ancora per lustri.
Mentre venivano riabilitati quanti con il fascismo avevano fatto
carriera o acquisito enormi ricchezze grazie al sostegno accordato al
regime, numerosi partigiani erano imprigionati come criminali o
costretti a fuggire all'estero per evitare lunghe detenzioni. Oggi,
mentre i responsabili dei contagi la fanno franca, i lavoratori vengono
selvaggiamente caricati davanti ai cancelli delle fabbriche o dei
magazzini, chi si ribella alla carenza o alla assenza dei dpi perseguito
e a rischio di perdere il posto di lavoro. Credere, obbedire e
combattere erano le massime del fascismo, noi nei posti di lavoro
bisogna solo produrre e obbedire senza alzare la testa. Ma la connivenza
con i poteri forti non ci appartiene e continueremo a ribellarci ai
codici etici e comportamentali costruiti ad arte per imbavagliare i
lavoratori!
Il capovolgimento della storia è avvenuto per scelta politica,
l'Italia del dopo guerra doveva essere pacificata ad ogni costo e
risultava nevralgica per la Nato, l'alleanza atlantica che al suo
servizio ebbe anche servizi segreti e si avvalse dei servigi della
organizzazione paramilitare Gladio, costruita in funzione anticomunista e
rimasta in piedi dopo il crollo del Muro di Berlino. Ebbene
nell'Italia senza memoria puo' accadere che si Voglia riscrivere la
storia del passato per manipolare nel tempo presente uomini e donne,
lavoratori e lavoratrici. Mussolini ha inventato la mutua e favorito il lavoro,
bugia colossale perchè mise fuori legge i sindacati e l'assicurazione
contro gli infortuni esisteva già prima , risultato degli scioperi nelle
fabbriche e nel mondo agricolo condotti sotto la guida socialista e
comunista.
Quante volte hanno raccontato che il colonialismo italiano è
diverso da quello tedesco, gli Italiani sono brava gente , l'occupazione
deilla Grecia o dei Balcani presentata come nel film Mediterraneo di
Salvatores, giusto per occultare l'uso di gas contro la popolazione
civile o le stragi di civili in Libia ed Etiopia con ufficiali mai
perseguiti e che ritroviamo al loro posto negli anni cinquanta e
sessanta. Anzi centinaia furono gli italiani richiesti da Libria,
Grecia, Jugoslavia ed Etiopia perchè giudicati responsabili di eccidi,
le richieste di estradizione finirono in qualche cassetto o nel famosoe
misterioso armadio della Vergogna rimasto chiuso per decenni con
centinaia di faldoni e prove documentarie.
E giornalisti di lungo corso come Indro Montanelli ebbero responsabilità macroscopiche nel negare l'uso dei gas (contro i civili) nelle colonie, per decenni la verità storica è stata negata fino a quando prove documentarie hanno dimostrato l'esatto contrario di quanto avevano scritto e detto . E una bugia ripetuta cento volte finisce con il diventare realtà alimenta i luoghi comuni e manipola l'immaginario collettivo.
Era forte il bisogno nell'Italia post fascista di costruire un paese unito e per farlo calo' il silenzio sulla storia dei ventenni precedenti, la lotta partigiana venne celebrata con quella insopportabile retorica utile a disinnescare sul nascere il portato sociale e politico della lotta al nazifascismo. Basta ricordare che dobbiamo aspettare 25 anni per vedere realizzato lo Statuto dei Lavoratori, le parti piu' avanzate della Carta Costituzionale vennero messe prima in naftalina e poi disinnescate fino alle Revisioni che hanno sancito la centralità del pareggio di bilancio e il mercato come abito privilegiato dell'economia. La Costituzione fu un compromesso dettato da rapporti di forza , rimasero al loro posto i codici penali di epoca fascista, i giudici che condannarono al carcere gli oppositori del Regime quasi tutti tornarono ad amministrare la Giustizia democratica post 1945.
E i comunisti e socialisti vennero presto epurati da molti ruoli nei quali erano stati insediati proprio
dalla Resistenza, l'aministia Togliatti favori' questi processi di istituzionalizzazione retorica della Resistenza da un lato e di restaurazione dall'altra.
Ricordare i fatti di allora, la manipolazione della storia serve
anche ai nostri giorni perchè a forza di presentare il fascismo come una
malattia passeggera non si sono combattuti gli interessi di cui il
fascismo era espressione. E cosi' oggi ritroviamo i sovranisti di carta a
raccontare che il fascismo poi non era cosi' cattivo e lo fanno mentre
giudicano il modello sanitario lombardo come il migliore del paese,
agiscono per costruire impunità verso managers pubblici e privati,
impunità per i contagi e le morti proprio come assicurarono impunità ai
criminali nazi fascisti, agli uomini del regime che tolta la camicia
nera indossarono giacca e cravatta prendendo le tessere dei partiti
anticomunisti o della Dc. E i fascisti di ieri li ritroviamo a dirigere
lo stato post fascista. Ecco la verità taciuta e l'oblio favorisce la
riabilitazione dei mostri del passato.
L'antifascismo di oggi va costruito senza retorica, senza la
forzosa ricerca di unanimità anche con il nemico di classe perchè a
combattere il fascismo negli anni venti e trenta c'erano soprattutto i
comunisti costretti alla fame, all'emigrazione, al carcere e al confino. Esiste una stretta connessione tra la impunità dei fascisti nel dopoguerra con la impunità cercata oggi per managers privati e pubblici rispetto ai contagi.
E ancora oggi siamo in prima fila a chiedere che non
siano le masse popolari, le classi sociali meno abbienti a pagare la
crisi con tagli occupazionali e salari, siamo ad opporci al colpo di
spugna sulle stragi da Covid, siamo noi a ribellarci a quella unità
nazionale artificiosa utile solo a imporre aumenti dei carichi di
lavoro, tagli occupazionali e salariali a favore , ieri come oggi, degli
sfruttatori, dei poteri forti dell'economia e della finanza.
Gli antifascisti sono sempre dalla parte giusta , dalla parte del
popolo, del proletariato, lo erano 70 anni fa e continuano ad esserlo
oggi. Ecco perchè la memoria di ieri è indispensabile per indicare la strada da percorrere oggi.
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