E noi paghiamo....a proposito del welfare che non c'è. Come i datori di lavoro evitano aumenti salariali incrementando i benefit aziendali
Da anni sosteniamo che il welfare aziendale è un'arma a doppio taglio perchè i mancati aumenti contrattuali vengono scambiati con benefit sui quali l'azienda magari paga meno tasse.
Con la scusa della incertezza dettata dal covid stanno rimettendo mano, in silenzio o con il silenzio assenso sindacale, anche al welfare aziendale e nei prossimi mesi saranno cambiati numerosi scenari come quelli che determinano i contratti di secondo livello.
Molte aziende stanno mettendo le mani avanti con un ragionamento semplice e diretto: non abbiamo la liquidità necessaria a far fronte a nuovi impegni, abbiamo avuto meno incassi\entrate e quindi anche i lavoratori dovranno fare dei sacrifici.
Da qui non solo la revisione, al ribasso degli appalti, ma anche una forte pressione sul Governo per avere vantaggi dal punto di vista fiscale e contributivo, magari giustificati in nome delle innovazioni e degli interventi per la sicurezza quando tutti\e sappiamo che ben altre sono le ragioni alla base di queste decisioni.
Invece di potenziare i servizi pubblici stanno pensando a costruire benefit, (e al posto dell'incremento salariale), per accedere a servizi che poi vanno dagli asili nido ai centri estivi, dal trasporto pubblico ai bonus educativi. Tanto piu' trasferiranno parte del salario verso i benefit tanto maggiore sarà il vantaggio in termini fiscali, da qui nasce la reiterata volontà di guadagnare esenzioni fiscali e contributivi. a solo vantaggio dei datori di lavoro
Tanto piu' potenzio il welfare aziendale quanto meno conflitto avro' in azienda con benefici fiscali e contributivi. Altro che guadagno!
Ma anche il benefit dovrà essere ripensato alla luce della pandemia se una parte della forza lavoro sarà in smart e quindi stanno pensando a nuovi strumenti visto che alcuni, ad esempio gli abbonamenti al trasporto pubblico, potrebbero essere meno appetibili e utili alla forza lavoro.
Da qui non è da escludere che il welfare aziendale preveda dei benefit legati alla salute e ai contagi eventuali per sostituire servizi che andrebbero resi da una sanità pubblica efficiente e all'altezza dei suoi compiti. In questo modo raggiungerebbero due obiettivi: non investire nella sanità pubblica e far pagare ai lavoratori, sotto la forma dei mancati aumenti contrattuali, i controlli o i tamponi offerti come benefit dal welfare aziedale
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