Con la scusa dell'emergenza sono imposte sempre piu' mansioni ascrivibili alla categoria. Lavoratrici della Pa ancora penalizzate

Ai dipendenti delle regioni e degli enti locali possono essere assegnate mansioni diverse da quelle proprie del profilo professionale per il quale sono stati assunti, basta solo dimostrare che rientrano nella categoria di inquadramento. E' quanto sostiene l'Aran in una nota indicativa fornita nei giorni scorsi a conferma di tanto abbiamo sempre detto ossia che le mansioni esigibili sono sempre piu' numerose.

La ratio di questa nota sta proprio nell'analogia della professionalità richiesta, ragione per cui si prende atto che durante la emergenza Covid siano state imposte mansioni ascrivibili a livelli superiori senza un euro in piu'. Nelle ultime settimane il personale  degli enti locali è stato spesso assegnato a differenti mansioni quindi è possibile, almeno per l'Aran, che una educatrice possa essere utilizzata in ufficio con mansioni per altro diverse da quelle per le quali è stata assunta.

Le cosiddette mansioni ascrivibili a ciascuna categoria sono quindi esigibili, noi pensiamo che in questo modo si possa in futuro procedere con mobilità coatte e utilizzi delle lavoratrici al di fuori delle loro mansioni tradizionale, magari per risparmiare su nuove assunzioni.

Anni fa, con il decreto 165, si parlava di superare le rigidità dei mansionari, oggi si va ben oltre nell'ottica di procedere con una mobilità di mansioni che determina una autentica forzatura degli stessi contratti nazionali. E questa situazione, propria della Pubblica amministrazione, sancisce minori tutele per la forza pubblica rispetto a quella privata.

I prossimi passaggi saranno quelli di rivedere i profili professionali nell'ottica appena descritta, con la motivazione dell'emergenza abbiamo avuto delle prove tecniche di quanto presto potrà accadere con un potere organizzativo e decisionale dei dirigenti ulteriormente rafforzato.


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