Non giocate sui nostri contratti!

 Giuseppe Conte.: "Stiamo lavorando tutti i giorni per consentire di ritornare in sicurezza a scuola a settembre. Dateci ancora un po’ di tempo".

I protocolli per la riapertura delle scuole sono ancora in fieri ma già si parla della fatidica data di metà Settembre per il ritorno delle lezioni in presenza.e, nella occasione, già si parla di rinnovo dei contratti pubblici scaduti nel 2018 giusto per invogliare insegnanti e personale ata a un silenzioso assenso verso la normalità.

Sui giornatli abbiamo letto di 80 euro di aumenti ma nulla si dice sul fatto che questi soldi siano prodotto del rinnovo contrattuale dopo quasi due anni e alle stesse cifre del 2016\8.

Per qualcuno è già un buon risultato ma se pensiamo ai nove anni di blocco della contrattazione e agli stessi aumenti accordati nel 2016\8 ci sono ben pochi motivi per i quali rallegrarsi.

In questi anni abbiamo perso posti di lavoro e potere di acquisto, lo stesso potere contrattuale è uscito ulteriormente indebolito , allora pensare di monetizzare il ritorno (con quale sicurezza?) negli uffici e nelle scuole ci sembra francamente insostenibile.

E le annunciate linee guida per la riapertura di scuole e uffici sono comunque oggetto di una trattativa al vertice che scavalca per l'ennesima volta rsu e rls che saranno informati a fatto compiuto. E' questa la democrazia sindacale del Governo e di Cgil Cisl Uil, un continuo mercanteggiare tra Enti locali e Stato sulle cifre non solo da accordare ai lavoratori e alle lavoratrici ma agli interventi necessari per la cosiddetta ripartenza.

Si parla ad esempio di orari di ingresso differenziati da scuola a scuola, perfino da classe a classe con doppi turni per evitare affollamenti, tutto cio' comporta organici superiori agli attuali e uno sforzo organizzativo del quale la Pa non sembra capace di farsi carico se guardiamo alla mala gestione dei servizi in smart working.

Il continuo mercanteggiare tra Anci, Upi e Governo non ha mia portato risultati soddisfacenti per la forza lavoro e i servizi al cittadino, sono arrivati contratti con pochi soldi e fondi inadeguati agli interventi indispensabili per il territorio e le scuole, se poi questi soldi dovessero arrivare direttamente dai fondi europei non è dato sapere quale sarà la merce di scambio.

Allora , attorno ai contratti della Pa, si muovono scenari preoccupanti perchè i patti di stabilità e le regole della austerità sono rimasti ai loro posti e renderanno assai difficile aumenti adeguati al costo della vita e assunzioni di personale in numero adeguato.

Questa è la ennesima partita al ribasso che si sta giocando sulla pelle non solo degli studenti , e delle loro famiglie, ma di 3 milioni di dipendenti della Pa con la partecipazione attiva di quei sindacati che dovrebbero anteporre la salute e la sicurezza, la salvaguardia del potere di acquisto e di contrattazione ad ogni intesa. Ma dovrebbero appunto perchè in realtà stanno già cedendo alla logica del ribasso.

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