Le regole per il ritorno dei\lle dipendenti della PA dopo il coronavirus

A fine mese o inizio luglio uscirà un documento della Pa per disciplinare il rientro dei \lle dipendenti della PA e fin da ora è bene sapere che i criteri saranno quelli della gradualità lasciando parte del personale a operare in modalità smart. 

Quindi anche dopo il 31 luglio, molti continueranno ad operare con modalità smart.

E al fine di consentire il ritorno in sicurezza gli Enti pubblici dovranno adottare misure atte a salvaguardare la nostra salute e sicurezza, ad esempio l'obbligo delle mascherine, le sanificazioni puntuali degli ambienti , barriere e divisori negli uffici e il ricorso al termo-scanner per misurare le temperature in entrata. Di questo stanno parlando i sindacati rappresentativi con la Ministra Dadone senza alcun coinvolgimento della forza lavoro e delle Rsu, ancora una volta si calano dall'alto decisioni che dovrebbero invece coinvolgere i rappresentanti alla sicurezza e i delegati.  

Ancora una volta si sceglie la via piu' comoda e concertativa, decidere protocolli senza alcuna consultazione e coinvolgimento dei delegati che ad esempio molto avrebbero da dire in materia di sicurezza e sanificazione degli ambienti con appalti di pulizie rinnovati per anni al ribasso e quindi inadeguati ad affrontare la fase pandemica.

La Ministra ribadisce che almeno il 30% dei dipendenti opererà in lavoro agile. ma non una parola viene spesa su come i vari Enti si attiveranno per rendere possibile da remoto la erogazione di tanti servizi, non una parola viene spesa sulla tutela dei profili professionali e si demanda alla contrattazione di secondo livello su materie che dovrebbero essere invece già ben definiti dai contratti nazionali come il diritto al buono pasto e la erogazione dell'indennità condizione di lavoro.

L'ennesimo pasticciaccio con la diretta partecipazione dei sindacati rappresentativi


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